Omicidio Emma Pezemo: uccisa per una gravidanza indesiderata

Condividi su:

 

Omicidio Emma Pezemo: uccisa per una gravidanza indesiderata. Un efferato delitto, consumato forse dopo un litigio. La ragazza sarebbe stata uccisa all’interno di un parco e fatta a pezzi con un machete o addirittura con una sega elettrica, poi gettata all’interno di un cassonetto di viale Togliatti a Bologna. In fidanzato Killer, Jacques Honorè Ngouenet, di 43 anni  affetto da problemi psichici, poi si è tolto la vita. Una tragica vicenda su cui indaga il Pm Flavio Lazzarini.

Omicidio Emma Pezemo: L’allarme

Sabato sera è scattato l’allarme, gli amici della ragazza hanno confermato un incontro tra Emma e il suo fidanzato entrambi di origine camerunese. Emma era preoccupata da tempo per gli atteggiamenti violenti del suo compagno, lo aveva rivelato ad alcuni parenti. Ma mai denunciati. Le coinquiline di Emma preoccupate per la sua assenza avevano chiamato le forze dell’ordine domenica. La ragazza mancava dallo studentato dove alloggiava di Via De Nicola numero civico 52 assieme ad altre 4 ragazze. Le giovani prima della segnalazione avevano telefonato ad Ngouenet il quale al cellulare aveva bofonchiato: “Non ne so nulla, ma sono preoccupato”. Gli inquirenti lo hanno trovato impiccato poco dopo in viale Roma, in un alloggio condiviso al centro servizi Giovanni XXIII, che accoglie adulti con problemi psichici ma autosufficienti. In passato l’uomo aveva tentato di togliersi la vita ingerendo una boccetta di liquidito per radiatori.

L’orrore……

Domenica intorno alle 12.50 è giunta una segnalazione presso le forze dell’ordine. ” C’è un’enorme macchia di sangue vicino al cassonetto di via Togliatti”- ha detto un interlocutore anonimo. Successivamente i resti di Emma fatti a pezzi , e racchiusi in sacchetti neri vengono rinvenuti dagli investigatori, all’interno di un parco di Borgo Panigale. Un’operazione fatta non certo da uno sprovveduto. L’esame autoptico dovrebbe stabile con certezza le cause della morte. Il movente forse è dovuto al fatto che la ragazza era in stato di gravidanza. Un bimbo non desiderato.

Il movente e il litigio….

La donna di 31 anni aveva confessato la gravidanza solo ai parenti più stretti e alle amiche. Jacques si era scagliato verbalmente contro di lei. Un testimone afferma di averli visti litigare pesantemente Giovedì. Secondo gli inquirenti, un delitto premeditato. L’arma ritrovata solo di recente, a differenza dell’auto una Peugeot , usata per il macabro trasporto, sul luogo dell’omicidio già ripulito. Materiale sul quale lavora già adesso la scientifica. Ritrovato anche il cellulare del 43 enne che deve ancora essere esaminato. Pezzi di un puzzle maledetto ancora da assemblare.

Foto fonte pixabay

 

 

 

 

 

Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere informato iscriviti al nostro Canale Telegram o
seguici su Google News
.
Inoltre per supportarci puoi consigliare l'articolo utilizzando uno dei pulsanti qui sotto, se vuoi
segnalare un refuso Contattaci qui .


Autore dell'articolo: Redazione Webmagazine24