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Due donne uccise nella giornata contro la violenza sulle donne. Proprio nel giorno della lotta contro la violenza sulle donne due nuovi omicidi. Uno a Cadoneghe in provincia di Padova e un’altro in Calabria. A Padova un uomo di circa 40 anni ha ucciso la moglie a coltellate. In Calabria un sospettato è stato fermato dell’autorità giudiziaria perchè ritenuto l’autore materiale dell’omicidio di una donna di 51 anni, Loredana Scalone. Gli inquirenti avevano trovato il corpo della donna nascosto sugli scogli a Stalettì, in provincia di Catanzaro. Il reo ha già confessato.
Due donne uccise….Femminicidio a Padova
A Cadoneghe, in Provincia di Padova, un 39 enne di origine africane, Jennati Abdelfattah, di professione magazziniere proveniente dal Marocco ha accoltellato la moglie. La vittima, anche lei magrebina di 30 anni, Aycha El Abioui era incinta del 4 figlio. L’uomo ha ucciso la donna con un grosso coltello da cucina mentre dormiva, ferendola ripetutamente al petto. L’efferato delitto è avvenuto in via Piave, dove la coppia viveva con altri tre figli. In passato la donna aveva già denunciato il suo aguzzino per violenza, poi aveva ritrattato. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della locale tenenza a seguito di una chiamata effettuata proprio dall’assassino, il Pm di turno e il medico legale preposto all’indagine. Le forze dell’ordine hanno affidato temporaneamente i figli della coppia ad un’amica di famiglia Il cadavere di una sugli scogli in Calabria
Il cadavere di Loredana Scalone sugli scogli
Il Pm di Catanzaro ha posto sotto fermo giudiziario un uomo sospettato di essere l’omicida di Liliana Scalone, di 51 anni. Nelle ore scorse, i carabinieri avevano rinvenuto il suo cadavere sugli scogli di Stalettì, la vittima era irreperibile da tempo. Il corpo presentava parecchie ferite da taglio forse provocate da un coltello a lama lunga. Sergio Giana, il 36 enne sottoposto a fermo ha già confessato il delitto, al termine di un lungo interrogatorio avvenuto davanti il Pm, Anna Chiara Reale, lunedì scorso. Lo stesso giorno in cui è scomparsa la donna. Giana è poi tornato sul luogo dell’asinaio per occultare il cadavere della malcapitata . A quanto pare, i due avevano una relazione extra- coniugale. L’uomo, infatti già sposato è accusato di omicidio con l’aggravante della premeditazione e con motivi abbietti.
La dinamica del delitto
Un brutale omicidio avvenuto presumibilmente lunedì scorso. Quel giorno, Loredana Scalone non aveva fatto ritorno a casa. La donna, che svolgeva il lavoro di Colf presso un’abitazione privata non aveva dato più notizie di se. I familiari si erano rivolti ai carabinieri della stazione Gasperina. Subito erano iniziate le ricerche. I sospetti dei militari si erano però concentrati proprio su Giani. Tutti, infatti sapevano, che lui e la vittima vivevano una relazione clandestina. I carabinieri della Compagnia di Soverato guidati dal Capitano Luigi Cipriano, lo hanno subito rintracciato il sospettato e lo hanno interrogato per ore. Alla fine Giani è crollato confessando tutto. L’uomo ha fornito, inoltre dettagli su dove era reperibile il corpo poi ritrovato dai vigili del fuoco. Un‘aggressione violenta e fulminea, dove l’uccisore non ha riportato nemmeno un graffio.
Calabria sconvolta dai fatti
Un’intera regione è scossa dai fatti di queste ore, proprio oggi nel giorno della lotta contro la violenza sulle donne, ancora due donne uccise . Sgomento, in particolare nei paesi di Girifalco dove Loredana era nata, Stalettì dove viveva e Badolato dove risiedeva Giani. Purtroppo la violenza alle donne è un fatto tristemente risaputo. Una piaga ancora da estirpare.