Turchia contro violenza donne. Non sono bastati i recenti e tristi femminicidi avvenuti dall’inizio dell’anno. Ben 70 in appena tre mesi.
Le donne sono ancora maltrattate, in maniera incivile. Questa situazione non smuove le coscienze a livello governativo. Lo scorso anno è passata la legge contro lo strupo, considerato come un reato. Ma questo non è bastato a cambiare il clima nella nazione.
Turchia contro violenza donne, il blitz di mezzanotte
È stato definito il blizt della mezzanotte quello messo in scena dal governo. In questo modo non ha più riconosciuto la convenzione di Instanbul. Ha contravvenuto alle proprie scelte, dato che dieci anni fa è stata tra le prime a riconoscerla.
È franato all’improvviso una sponda per le donne. Come se a loro fosse mancata la terra sotto i piedi. I movimenti femministi e quelli di opposizione più in generale vengono derisi dalle forze ultraconservatrici. Quest’ultime sono sempre più decise ad orientare le scelte a livello centrale.
La difesa della famiglia non può passare attraverso l’importazione di modelli esterni? Questi sono per definizione sbagliati perché provengono da un mondo, quello occidentale, troppo differente dal loro?
Sono interrogativi che saltano alla mente di tutti. La difesa delle donne deve ancora essere presa sul serio in Turchia.
I modelli familiari devono cambiare, non possono arroccarsi su scelte di anni fa, anzi di secoli indietro.
La volontà del governo e delle forze ultranazionaliste è quella di difendere la nazione dalla convenzione di Instanbul. Il motivo è quello per cui la stessa convenzione sarebbe troppo orientata alla difesa delle comunità LGBT.
Uno scelta inaccettabile, troppo orientata al malcostume e alla privazione di leggi morali. Una forte regressione nei diritti delle donne. È questo il sentimento prevalente tra le migliaia di donne accorse per le strade della capitale a gridare il loro dissenso.
La Turchia si sta allontanando dalle regole democratiche e di convivenze civile. Le istanze di protesta si allargano sempre più.
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