Piano sicurezza stradale, c’è l’accordo per le linee guida. Viaggiare in sicurezza, una priorità per il nostro paese che fa passi avanti
Per il Piano sicurezza stradale 2030 dunque si è siglato al ministero per le Infrastrutture e i Trasporti l’accordo per la stesura delle linee guida.
Nel Piano, precisa il Ministero, entreranno anche focus specifici sull’incidentalità giovanile legata alla frequentazione dei locali notturni; sulla sicurezza delle zone scolastiche e su progetti di assistenza alle vittime dei sinistri.
Secondo l’accordo inoltre le linee guida per il nuovo Piano Nazionale saranno redatte dall’associazione temporanea di scopo entro la fine di ottobre.
Successivamente dovranno essere approvate con un decreto interministeriale dei dicasteri di Trasporti, Salute, Interno e Miur che verrà sottoposto al parere delle competenti commissioni di Camera e Senato.
Il sottosegretario alle infrastrutture e trasporti Roberto Traversi, a sua volta commenta:
Pur avendo fatto grandi progressi, l’Italia come gli altri grandi Paesi europei ha fallito l’Obbiettivo europeo 2020 di dimezzare il numero delle vittime della strada.
Occorre perciò rilanciare la strategia di contrasto e prevenzione degli incidenti con una nuova visione e un nuovo approccio che guardi alle infrastrutture stradali come “sistema” da mettere in sicurezza.
La sicurezza in automobile, passa anche attraverso i nostri comportamenti come indossare le cinture di sicurezza anche nei sedili di dietro
Gli italiani purtroppo sono refrattari all’utilizzo delle cinture di sicurezza, soprattutto per quanto riguarda i posti posteriori.
A lanciare l’allarme è l’Unisca (associazione nazionale autoscuole) che attraverso Manuel Picardi, componente della segreteria nazionale e segretario generale di EFA (Federazione europea autoscuole):
Gli italiani di allacciare la cintura di sicurezza sui sedili posteriori, proprio non ne vogliono sapere.
È singolare che a quasi 30 anni dall’introduzione dell’obbligo di indossare le cinture di sicurezza, ancora oggi gli automobilisti ci chiedano da quando sia introdotta questa norma anche dietro.
Nelle ultime statistiche pubblicate da ETSC (Euroepan Transport Safety Council) nel 2015, l’Italia infatti ne esce decisamente male.
Sui sedili anteriori i tassi di utilizzo delle cinture di sicurezza sono più alti in Germania, Svezia, GB ed Estonia con il 98% dei passeggeri che si allacciano le cinture di sicurezza durante gli spostamenti.
Al contrario, i tassi di utilizzo delle cinture di sicurezza sui sedili anteriori rimangono al 61% in Croazia; 62% in Italia; 74% in Serbia; all’82% in Lettonia e all’83% in Ungheria.
Articoli simili: La sicurezza stradale e gli italiani