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ROMA – Tragedia di Rigopiano, il superstite Matrone a “I Fatti Vostri”. Ecco cosa ha dichiarato il giovane (che nella valanga del gennaio 2017 ha perso la moglie ed è rimasto invalido) durante il noto programma di Rai Due:
“A quasi tre anni dalla tragedia dallo Stato abbiamo ricevuto solo una pacca sulla spalla: la giustizia è un miraggio, un minimo di risarcimento idem. Se questa è la tutela che ci avevano promesso…”.
Ad accompagnare Giampaolo Matrone c’era l’avvocato Marco Frigo, direttore della Gestione Sinistri e Area Legale di Studio3A-Valore Spa, che assiste il 35enne pasticcere di Monterotondo.
Rigopiano, il superstite Matrone a “I Fatti Vostri”
Il conduttore Giancarlo Magalli ha introdotto l’intervista con queste parole:
“La rabbia dei familiari che oggi si aggiunge e convive con il dolore per la perdita dei loro cari deriva dal fatto che per quella strage, che certamente è stata determinata, quanto meno nella sua enorme entità, da alcuni errori, non c’è ancora nessun colpevole: nessuno ha pagato. E ora il processo potrebbe subire un altro rinvio”.
Poi l’avvocato Frigo ha spiegato:
“Il fatto è che questo è un procedimento complesso. Parliamo di una tragedia che è dovuta anche a un problema burocratico: 29 persone sono morte di burocrazia, tra omissioni e dimenticanze. E oggi lo Stato ancora una volta dimostra che per problemi burocratici rende difficile celebrare questo processo”.
Il racconto di Giampaolo su Rai Due
Giampaolo Matrone, dopo aver accennato a quelle 62 lunghe ore in cui è rimasto sepolto tra le macerie e i corpi delle vittime, ha detto:
“Non vedo l’ora che arrivi il momento in cui possa ricordarmi solo di quando mi hanno salvato e dimenticarmi delle cose brutte. Ma dopo tre anni, con tutto quello che succede, con tutte le problematiche che ho e che abbiamo tutti quanti noi, quel momento ancora non arriva, è lontano. Puoi essere forte quanto vuoi, ma se oggi siamo ancora a questo punto vuol dire che c’è qualcosa che non funziona, ma non solo sulla nostra tragedia ma proprio a livello italiano. Il 18 gennaio 2017 purtroppo è finito per le vittime, ma non per chi è rimasto, come me e tutti gli altri parenti; va avanti, con tanti problemi”.
Dunque, seppur a fatica, Matrone cerca di proseguire:
“Tra di noi siamo molto legati, c’è un Comitato: ci ha unito una cosa brutta, ma la speranza è sempre quella di poter ottenere un minimo di soddisfazione, quella giustizia che vogliamo tutti. Anche se più passa il tempo… personalmente non ci credo per niente. I risultati si vedono: dopo quasi tre anni abbiamo ricevuto solo una pacca sulla spalla dallo Stato, dai suoi organi, da tutti quelli che ci potevano tutelare, quanto meno per il dopo”.
La questione dei risarcimenti
In ultimo, l’avvocato Frigo ha incalzato:
“Il procedimento penale è importantissimo: è lo Stato che processa se stesso, le persone offese che si sono costituite parte civile sono una parte del processo, ma la parte attiva la fa lo Stato. Io e gli altri colleghi stiamo lottando accanto a Giampaolo e agli altri familiari anche per consentire loro di avere degli indennizzi, perché la vita va avanti, i costi ci sono: Matrone non può più lavorare. Gli Enti dovrebbero farsi carico della parte restitutoria: questo dice il nostro ordinamento. Noi ci stiamo battendo anche per questo”.