Riparte il calcio dilettante, approvato il protocollo. Il calcio italiano ora è davvero tornato a tutti i livelli con le nuove disposizioni governative.
Tutti in campo, riparte il calcio dilettante; con lui dunque l’Italia riprende possesso di tutti gli sport bloccati della pandemia Codiv-19.
Nei giorni scorsi infatti il governo ha approvato il protocollo che detta le linee guida per la ripresa degli sport di contatto.
Le Indicazioni generali per la ripresa delle attività del calcio dilettantistico infatti pongono le basi per la ripresa di tutti i campionati e tornei svolti sul territorio nazionale; tra essi sono comprese anche le attività di calcio femminile, futsal, beach soccer e calcio paralimpico e sperimentale.
Il Protocollo ha dunque l’intento di fornire indicazioni tecnico-organizzative e sanitarie per la ripresa delle sessioni di allenamento collettivo.
Tra esse vanno considerate le attività sportive di contatto; di base ed agonistiche dei calciatori/calciatrici dilettanti, giovani e delle attività paralimpiche e sperimentali relativamente ad ogni componente, categoria, settore.
Il tutto senza alcun assembramento al di fuori del campo di gioco, e in campo compatibilmente con i regolamenti sportivi, nel rispetto dei principi fondamentali e delle norme igieniche generali; di distanziamento sociale emanate dal Governo in relazione all’emergenza epidemiologica.
Le parole del presidente della Figc Gravina:
È un risultato frutto di un lavoro incessante, conseguito grazie al fattivo contributo della Commissione Medico Scientifica della Federazione e alla disponibilità di tutti i referenti istituzionali.
Adesso la base della piramide del calcio, quella dilettantistica e giovanile, potrà presentarsi ai nastri di partenza della stagione 2020/21.
All’interno del Protocollo, tra i criteri da rispettare:
- ideare una nuova e diversa circolazione interna delle persone tenuto conto delle caratteristiche della struttura con nuovi percorsi e flussi di spostamento, verificandone la fattibilità e l’idoneità;
- differenziare, dove possibile, i punti di ingresso e punti di uscita della struttura;
- effettuare la misura della temperatura corporea a tutti coloro che accedono all’impianto, ad ogni accesso. A coloro che hanno una temperatura superiore a 37,5°C l’accesso non sarà consentito e dovranno consultare il proprio medico.