VENEZIA – Tregua per l’acqua alta a Venezia. Oggi, infatti, si è registrato un livello di -50 centimetri sul medio mare con l’atteso arrivo dell’acqua bassa, detta delle ‘secche della Befana‘. Non ci sono stati problemi per il trasporto pubblico che segue i canali maggiori, ma lo stesso non si può dire per chi si muove nei rii interni.
Le zone più interessate dall’acqua bassa sono i sestieri di San Polo e Santa Croce, con qualche difficoltà per i servizi di emergenza come il passaggio delle idroambulanze e dei vigili del fuoco. Di minime notevoli recenti il Centro maree ricorda la sequenza dal 16 al 19 febbraio 2008 con -60, -75, -83 e -71. Più recentemente, invece, un -66 si è registrato il 29 dicembre 2016 e il 30 gennaio 2018.
Tregua per l’acqua alta a Venezia
Ultimamente a Venezia parecchi canali sono stati ripristinati con il metodo a umido (ovvero con dragaggi) e non con il più efficace sistema ‘a secco’, chiudendo i canali per asportare i fanghi e sistemare le rive. Il motivo è che la mancanza di fondi non lo permette.
Lo scorso 23 novembre l’acqua alta si era fermata a 107 centimetri sul medio mare rispetto ai 110 centimetri previsti. Con l’acqua alta a Venezia si è tornati a parlare in modo insistente del Mose. Anche il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, si è espresso su Venezia allagata, intervenendo a ’24Mattino’, su Radio 24, relativamente al Mose:
“Non è un’opera della Regione Veneto – ha specificato l’ex ministro delle politiche agricole – la Regione non c’entra nulla dal punto di vista operativo e di finanziamenti del Mose. Bisogna metterlo in funzione e vedremo se funziona”.
Per aiutare Venezia c’era il numero solidale 45500, attivato dal Dipartimento della Protezione Civile. Lega Serie A e Lega B avevano poi promesso di impegnarsi a realizzare un importante progetto a sostegno della comunità lagunare. O anche di ripristino di un bene artistico, sportivo o sociale danneggiato. Il tutto, in rigoroso accordo con le istituzioni locali.
Fonte immagine: MeteoWeb