Spunta un altro caso di tubercolosi ad Avellino e il sindaco Paolo Foti, d’accordo con l’azienda sanitaria, decide di chiudere la Leonardo Da Vinci in via preventiva. La scuola, situata nel centro storico, accoglie anche gli alunni dell’istituto Enrico Cocchia da quando è stato chiuso quello di via Tuoro. Ad aver contratto la malattia è un dodicenne, ricoverato al momento sotto stretta sorveglianza in ospedale, nel reparto malattie infettive.
[adrotate banner=”6″]
Un unico focolaio nella stessa famiglia
“Nessun allarme, per il momento – spiega Nicola Acone, primario del Moscati – il dodicenne di San Potito ora sta molto meglio ma lo tratteniamo per prudenza. Si tratta del fratello della ragazzina dimessa la settimana scorsa dal “Santobono”, ricoverata per la stessa patologia, un unico focolaio nella stessa famiglia: infatti gli stessi sintomi li presentava anche il padre, tuttora sotto terapia antibiotica. Meglio precisare, però, che il ragazzino non ha contratto la malattia a scuola – prosegue Acone – chiudere l’istituto è stata una misura decisamente eccessiva, quando sarebbe bastato areare i locali e pulire bene ovunque”.
Intanto i cancelli restano chiusi e per 800 alunni, lunedì 6 giugno dalle 9 in poi, cominceranno i test presso l’Asl di zona. “Non è una malattia esotica, la tubercolosi colpisce tutti indistintamente. Bisogna dunque alzare il livello di attenzione – avvisa il primario – lo scorso anno sono stati registrati 38 casi, il 20% erano pazienti italiani; nei primi mesi di quest’anno siamo a quota 18, otto dei quali solo negli ultimi 30 giorni”.
Concentrazione della tubercolosi tra due comuni
Ciò che allarma è la concentrazione, che sarebbe stata localizzata tra Salza Irpinia e San Potito Ultra, dove è stata diagnosticata la tubercolosi a due ragazzini sotto i 12 anni. Secondo Acone è necessaria la collaborazione tra l’amministrazione locale, le azioni Asl e il Moscati, sotto il controllo del prefetto di Avellino. Nessun allarme, comunque, almeno per il momento. Sotto massimo controllo i centri di accoglienza: infatti, di recente è stato sottoscritto un accordo tra l’Azienda sanitaria locale e l’ospedale Moscati, per stabilire un percorso terapeutico specifico per i migranti presenti in Irpinia.