Aspirina efficace contro alcuni tumori? Lo studio. Importante scoperta da parte dell’Istituto Mario Negri di Milano pubblicato su Annals of Oncology
Dallo studio cioè è emerso che l’aspirina efficace contro alcuni tumori come quelli del colon-retto e altri che intaccano l’apparato gastrointestinale.
La ricerca è coordinata dall’Unità di Epidemiologia dei Tumori dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri IRCCS, in collaborazione con l’Università degli Studi di Milano.
L’indagine, nel dettaglio, ha visto esaminare 113 studi osservazionali, pubblicati fino a marzo 2019, che hanno indagato la relazione tra aspirina e rischio di tumori del tratto digerente.
Di questi, 45 riguardavano il tumore al colon-retto, per un totale di 156mila casi; oltre al tumore del colon-retto, sono stati considerati i tumori di testa e collo, esofago, stomaco, cardias, fegato e vie biliari, e pancreas.
Ecco nel dettaglio i risultati sui casi di neoplasia del colon retto
I criteri utilizzati sono stati dunque la dose e la durata; in tal senso il rischio di tumore si riduce all’aumentare della dose.
Ad esempio: un dosaggio compreso tra i 75 e 100 mg al giorno è associato ad una riduzione del 10% rispetto a chi non utilizza aspirina.
Un dosaggio di 325 mg al giorno è invece associato ad una riduzione del 35% e un dosaggio di 500 mg al giorno è associato ad una riduzione del rischio del 50%.
Tuttavia, la stima del rischio calcolata per alte dosi di aspirina è basata su pochi dati e deve essere interpretata con cautela.
Rispetto alle persone che non assumono regolarmente aspirina, il rischio di tumore del colon-retto diminuisce fino a 10 anni di utilizzo regolare.
Ancora: il rischio è ridotto del 4% dopo un anno di utilizzo, dell’11% dopo tre anni, del 19% dopo cinque anni e del 29% dopo 10 anni.
Sul “ruolo” dell’aspirina, ecco l’intervento di Cristina Bosetti, capo dell’Unità di Epidemiologia dei Tumori dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri IRCCS:
Le nostre osservazioni suggeriscono che dosi più elevate di aspirina siano associate ad una maggiore riduzione del rischio di tumore del colon-retto.
Tuttavia, la scelta della dose deve prendere in considerazione il potenziale rischio di sanguinamento gastrointestinale, così come di altre emorragie, che aumenta per dosaggi elevati.
L’assunzione di aspirina per la prevenzione del carcinoma del colon-retto o di altri tumori gastrointestinali deve comunque essere effettuata dopo aver consultato un medico.
Carlo La Vecchia, docente di Epidemiologia dell’Università degli Studi di Milano, aggiunge:
Sono previsti circa 175mila decessi per tumore del colon-retto per il 2020 nell’Unione Europea, di cui circa 100mila in persone di età compresa tra 50 e 74 anni.
Ipotizzando che l’utilizzo regolare di aspirina nella popolazione in questa fascia di età aumenti dal 25% al 50%, vi potrebbe essere una riduzione di 5mila-7mila decessi e di 12mila-18mila nuovi casi di tumore del colon-retto.
Le cifre corrispondenti per il tumore dell’esofago, stomaco e pancreas sarebbero di circa 3mila decessi, e per il tumore al fegato di circa 2mila decessi.
Data la prognosi sfavorevole per questi tumori, il numero di nuovi casi sarebbe solo leggermente superiore a quello dei decessi.
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