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La procura di Firenze ha emesso in questi giorni, due provvedimenti di restrizione della libertà personale nei confronti di due medici, che risultano indagati per omicidio colposo, nell’ambito dell’inchiesta sulla morte del capitano della Fiorentina: Davide Astori. I magistrati di Firenze infatti, hanno inviato due avvisi di garanzia a due professionisti del settore medico incaricati di certificare l’idoneità fisica a praticare dello sport, operanti in due diverse sedi della nazione: Firenze e Cagliari.
La morte del calciatore
Davide Astori era morto in circostanze misteriose lo scorso 4 Marzo a Udine. Le due perizie effettuate sul corpo del giovane uomo, per ordine della magistratura friulana avevano stabilito che il calciatore era deceduto a causa di una cardiopatia aritmogena del ventricolo destro. La seconda consulenza, in particolare eseguita dal professore dell’università di Padova Domenico Corrado,considerato uno dei massimi esperti in materia di morte improvvisa, aveva contribuito e portato alla decisione dei togati di iscrivere nel registro degli indagati i due dottori. Nel documento fiorentino si evidenziava il risultato di due elettrocardiogrammi compiuti sulla vittima sotto sforzo nel 2016 e nel 2017 per ottenere l’idoneità sportiva, presso il centro di medicina dello sport dell’ospedale Careggi a Firenze, che avrebbero messo in luce delle anomalie cardiache di Astori. Il cuore del giocatore doveva essere sottoposto per questo a maggiori accertamenti. Cosa che invece non sarebbe accaduta affatto, contrariamente a quanto riferisce il quotidiano nazionale “La Nazione” e quanto previsto dai protocolli cardiologici per ottenere l’idoneità sportiva.
Le dichiarazione del club sportivo: La fiorentina
Il presidente della Acf Fiorentina Mario Cognigni ha di recente espresso in una dichiarazione ufficiale alla stampa dicendo in merito alla questione :
” La società ha appreso solo oggi quanto emerso sui vari organi di stampa,sulla tragedia di Davide Astori. Il club sportivo viola ha ritenuto doveroso mantenere un rigoroso silenzio nel rispetto del ricordo del capitano e dei suoi cari, in attesa di ulteriori sviluppi”.
Le dichiarazioni di Galanti, uno dei medici indagati
Per il professore Giorgio Galanti direttore del reparto di medicina dello sport presso l’Ospedale Careggi e titolare di uno degli avvisi di garanzia emessi, l’avvenimento è stato come un fulmine a ciel sereno, una notizia improvvisa alla quale ha risposto : ” Non so di cosa si tratti esattamente, nei giorni scorsi ero fuori Firenze ma vedrò il mio avvocato solo domani mattina”.