Quando a fine 2014 è entrato in vigore il Decreto Legge 66/2014, da tutti conosciuto come Bonus Renzi, tanti lavoratori sono rimasti piacevolmente soddisfatti. In fin dei conti 80€ al mese, pur essendo un importo relativamente piccolo, rappresentavano comunque una boccata d’ossigeno che aiutava ad arrivare a fine mese. Purtroppo però molti lavoratori sono stati “costretti” a restituire tale bonus dato che, proprio nel decreto, sono stabilite determinate categorie di reddito da rispettare per poter percepire il bonus. Vediamo quali sono.
Bonus Renzi: a chi spetta?
Iniziamo col dire che il Bonus Renzi è un bonus irpef, quindi spetta solo a coloro che hanno in busta paga detrazioni irpef. Questo vuol dire che tutti i dipendenti che hanno un REDDITO INFERIORE a € 8174€ annui (limite aggiornato al 2018) NON possono usufruire del bonus.
Questo però ha creato non pochi problemi dato che il bonus, come da decreto, viene inserito automaticamente in busta paga. Solo il lavoratore stesso infatti può decidere di NON percepirlo, facendo specifica comunicazione al datore di lavoro. Quindi persone che magari avevano contratto part time, oppure hanno percepito Naspi (disoccupazione) per pochi mesi nell’anno, hanno ricevuto comunque il bonus trovandosi costretti poi, in sede di dichiarazione dei redditi, a doverlo restituire interamente!
I limiti di reddito per l’anno 2018, per percepire il bonus in misura intera, quindi 960 € annui, sono:
- REDDITO SUPERIORE a € 8174
- REDDITO INFERIORE a € 24600
Quindi tutti coloro che rientrano in questi limiti di reddito possono percepire il bonus in misura intera.
Per coloro che hanno reddito SUPERIORE a € 24600 il bonus diminuisce in misura proporzionale: più sale il reddito più diminuisce il bonus. Questo fino alla soglia MASSIMA di € 26600, superata la quale il Bonus Renzi NON SPETTA PIU’. Fate quindi molta attenzione al vostro reddito annuo.
Bonus Renzi: Chi deve restituirlo?
Eccoci quindi arrivato alla criticità maggiore del Bonus Renzi: la restituzione per reddito inferiore o superiore al limite. Per coloro che hanno percepito, nel corso dell’anno solare, un reddito INFERIORE o SUPERIORE ai limiti indicati prima scatta, in sede di dichiarazione dei redditi, l’obbligo di restituzione del bonus percepito!! E la beffa è anche doppia: in sede di dichiarazione infatti, quando ci si trova a DEBITO e quindi bisogna restituire l’irpef, bisogna versare anche un ACCONTO per l’anno successivo. OLTRE AL DANNO LA BEFFA!
Possibili Soluzioni
L’indicazione che diamo a coloro che non hanno la certezza di rientrare nei limiti di reddito, considerato il proliferare di contratti part time con stipendi particolarmente bassi, è questo:
Richiedete al vostro datore di lavoro di NON inserire il Bonus Renzi in busta paga. Si è vero, perdete 80€ al mese ma, in sede di dichiarazione, li recuperate tutti se ovviamente rientrate nei requisiti. Quindi molto meglio attendere che correre il rischio di dover restituire una somma abbastanza alta.
La soluzione è consigliata anche per un altro motivo. Ci sono tanti datori di lavoro, molto scorretti, che inseriscono il Bonus nella busta paga del dipendente senza poi effettivamente versarlo con lo stipendio. In questo caso la beffa per il lavoratore è davvero massima: si troveranno infatti a restituire delle somme che in effetti NON HANNO MAI PERCEPITO!
[adrotate banner=”21″]
Voi che esperienza avete avuto con il Bonus Renzi??? Avete dovuto restituirlo?? Dateci le vostre opinioni commentando l’articolo.