MILANO – Borsa di Milano oggi 3 aprile 2023. In Piazza Affari, con l’aiuto del greggio, Saipem e Tenaris salgono del 5%, con Eni in aumento del 4,7% a 13,5 euro. Molto bene anche Unicredit che cresce del 3,8% quota 18 euro dopo aver definito le modalità per l’esecuzione della prima tranche del programma di acquisto di azioni proprie. In aumento dell’1% Tim che riprende i tre euro, mentre appare debole Iveco che scende del 2,4% a quota 8,5 euro. L’indice Ftse Mib cresce dello 0,5%. Questo, quindi, è l’andamento Borsa Milano.
Borsa di Milano oggi 3 aprile 2023 e spread
La Borsa di Milano oggi, dunque, riporta questi dati. Forte allentamento della tensione sui titoli di Stato europei e soprattutto italiani: lo spread tra Btp e Bund ha chiuso la seduta sui mercati telematici a 179 punti base contro i 185 dell’avvio, in concomitanza con l’intervento della presidente della Bce Lagarde. Il rendimento del prodotto del Tesoro è al 4,08%, con un taglio di 13 ‘basis point’.
Come ha chiuso la Borsa di Milano oggi?
Vediamo ora come vanno i mercati internazionali dopo aver visto l’indice Borsa Milano oggi. Mercati azionari del Vecchio continente in genere poco sopra la parità dopo l’avvio di Wall street: le Borse migliori sono Londra e Amsterdam che salgono di oltre mezzo punto percentuale Leggermente positiva anche Parigi (+0,4%), mentre Francoforte si muove piatta e e Madrid cede lo 0,5%. Deboli Ubs e Credit Suisse che perdono il 3% dopo l’avvio da parte della Procura svizzera di un’indagine ‘conoscitiva’ sull’operazione mediata dal governo elvetico per l’acquisizione di Credit Suisse da parte di Ubs.
In rialzo invece dell’1,7% a Francoforte Deutsche Bank. A due velocità il listino di Mosca, con l’indice Moex in rubli che sale dell’1%, mentre l’Rtsi in dollari scende dello 0,4% con il prezzo del gas che prosegue il suo rimbalzo in aumento del 4% toccando anche quota 50 euro al Megawattora. In questo caso il metano è aiutato anche dalla corsa del petrolio dopo l’annuncio della riduzione di produzione da parte dell’Opec+, con il greggio in crescita del 6% sugli 80 dollari al barile.