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Calcio introiti al ribasso. La pandemia ha sollevato un velo troppo sottile, i bilanci delle società non riescono a reggere, hanno bisogno di un taglio alle spese.
Nessuna è esclusa, dalla Juventus, all’Inter, per passare alle romane. Non se la passano bene nemmeno le società di medio e bassa classifica.
Questo sistema sta perdendo soldi, fa acqua da tutte le parti. Eppure tra i calciatori c’è l’idea di poter continuare alla stessa maniera degli ultimi anni.
Calcio introiti al ribasso, incassi e merchandising le voci più negative
In uno studio intitolato ”Football Money League 2021″ promosso da Deloitte, azienda di servizi e consulenza in campo finanziario, si è messo le mani in tasca al mondo del pallone.
La cifra che più pesa nel bilancio totale di un club europeo è quella che riguarda il merchandising e gli introiti da stadio.
L’unica voce in controtendenza, invece, pare quella dei diritti televisivi, con l’accaparramento di 840 milioni da Dazn per il triennio 2021-24.
Partendo dalla Juventus che prevede una perdita di 80 milioni per la stagione in corso, arrivando all’Inter (60) e al Milan (40). Le due romane dovrebbero perdere 30 milioni a testa, mentre il Napoli è sui 17 milioni di euro.
Secondo la stesse Deloitte, le prime venti società del mondo per fatturato avranno una perdita che supererà i 2 miliardi di euro.
Stretta sugli ingaggi, i calciatori non ci stanno
Gli unici attori che continuano a non vedere la voragine che si è aperta nel mondo del calcio sono i calciatori.
Gli ingaggi ricevuti sono da loro considerati come un diritto acquisito. Anche per chi è ormai vicino alla pensione, quei soldi non sono da toccare.
Ad ogni rinnovo, i più pagati chiedono aumenti che vanno dal 30 al 40%. Anche i loro procuratori sono della stessa linea di pensiero. La crisi economica che non ha risparmiato il calcio, sembra non interessare a loro.
Il caso di Donnarumma è esemplificativo. Il Milan, già indebitato per 195 milioni di euro al 30 Giugno 2020, per il rinnovo si è spinto dai 6 agli 8 milioni di euro.
Il contratto è ancora in scadenza al 30 giugno 2021 perché il suo procuratore Raiola ha respinto al mittente la proposta.
Ora il sentimento prevalente pare essere cambiato. Con gli stadi vuoti, il pubblico si sta allontanando sempre di più da questo mondo.
Ciò che è certo è l’esigenza di un freno a questa spirale in grado di autoflagellarsi nel giro di pochi anni. Speriamo lo capiscano i calciatori in primis e tutto il mondo che gli ruota attorno.
Fonte foto: Pagina Wikipedia di Donnarumma