Cibi Cotti

“Cibi Cotti”, viaggio tra i primi fast-food della storia

 

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“Cibi Cotti”, era questa l’insegna che capeggiava in tante  città italiane sul finire degli anni 70′-80′. Chi oggi è più adulto ricorda con affetto quelle piccole botteghe dove era possibile comperare una merenda o una cena. Una scritta che ha rappresentato un pezzo di storia gastronomica della nostra Italia. La sua nascita si deve all’intuizione di alcuni immigrati svizzeri trasferiti nel Nord d’Italia. I “Cibi Cotti” sono per antonomasia i capostipite dei moderni fast food ed ancora oggi  è rimasto in qualche città, quel cartello così vintage, che rimanda a tempi e sapori antichi della nostra tradizione culinaria.

 La nascita nel 1900 della cultura culinaria da asporto

Nel 1850 in Italia iniziano a nascere le prime piccole botteghe di cibo da asporto. Sin dall’unità d’Italia alcuni immigrati provenienti dal Canton Ticino iniziano a vendere polenta per le strade di Milano. I loro nomignolo è “polentatt” e dai marciapiedi iniziano a spostarsi in piccoli negozietti con vetrine per “cibo da asporto”. Alcuni di loro con il tempo iniziano ad aprire osterie e ristoranti in tutto il Paese. La tradizione del cibo di asporto inizia a diffondersi anche grazie al popolo toscano.  Alcuni immigrati toscani iniziano a  vendere sulle strade il  castagnaccio. Dolce realizzato con farina di castagne, uvetta e pinoli.  I venditori vengono subito soprannominati “ I Gigi della Gnaccia“.  A Milano era possibile trovare ” I Gigi” durante le ferie e si poteva gustare il dolce tipico toscano direttamente dalla padella di cottura.

Il menù dei “Cibi Cotti”

I ticinesi iniziano ad aprire così le prime piccole trattorie dove venivano serviti i primi cibi cucinati consumati ai tavolini. Il menù prevedeva nervetti e i fagioli lessati, pesciolini di lago fritti nell’olio di lino, patate fritte e lessate, il tutto accompagnato dall’immancabile polenta. Con l’emigrazione dei meridionali al Nord, le attività si moltiplicano e offrono la possibilità di portare il cibo anche a casa. Gli emigrati del Sud iniziano anche loro ad aprire vari piccolo ristoranti ampliando il servizio e i menù. La cucina si amplia ed è sempre più variegata.  Nelle piccole trattorie meridionali è possibile trovare anche pizze, ragù, carne e piatti tipici siciliani e campani.  Con il passare degli anni 90 e 2000, le catene iniziano ad acquistare i vari piccoli locali e con l’espandersi della globalizzazione sorgono i primi franchising internazionali. Oggi i fast-food sorgono in tutto il mondo e rappresentano un importante fetta dell’economia mondiale.

 

 

 

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Autore dell'articolo: Sergio Cimmino

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