Codiv19 e inquinamento, un nesso da approfondire. Pare che a trovare un aspetto positivo della quarantena, vada cercata nell’ambiente.
Infatti da più parti sembra che l’aria sia più pulita, quindi: tra il Codiv19 e inquinamento c’è un legame? Città più pulite nemiche del Coronarivus?
Alcuni studi ad Harvard avrebbe cioè messo in luce una correlazione tra inquinamento e diffusione del Convid-19; un nesso importante che deve essere dettagliato e approfondito.
Ed è questo che l’Istituto superiore di Sanità intende: capire che nesso c’è tra Codiv19 e inquinamento
Lo studio di Harvard dunque avrebbe evidenziato che i pazienti di coronavirus nelle aree ad alto inquinamento prima della pandemia hanno maggiori probabilità di morire a causa dell’infezione.
A differenza invece dei pazienti che hanno vissuto in aeree più pulite degli Stati Uniti.
Questo emerge da un’analisi condotta dalla Harvard University T.H. Chan School of Public Health, in base al quale elevati livelli di particelle PM 2.5 sono associate a tassi di moralità più elevati per il coronavirus.
Non solo gli Usa, anche in Italia c’è uno studio in merito al legame tra ambiente e Coronavirus
La ricerca prende il nome di Strategies to mitigate the Covid-19 pandemic risk è realizzata da un team dei dipartimenti dell’ateneo etneo di:
- Economia e impresa,
- Ingegneria elettrica,
- Fisica e astronomia,
- Medicina clinica sperimentale,
- Matematica e informatica,
- Ingegneria civile,
- Architettura.
Nel dettaglio l’università di Catania infatti ha analizzato una serie di elementi circa questo nesso legato altresì alle diverse regioni italiane:
- inquinamento atmosferico da Pm10,
- densità e anzianità della popolazione,
- mobilità
- temperatura invernale,
- densità di strutture ospedaliere,
- densità abitativa.
I ricercatori dell’ateneo catanese inoltre affermano:
Il nostro indice di rischio epidemico mostra cioè forti correlazioni con i dati ufficiali disponibili dell’epidemia Covid-19 in Italia.
Spiega in particolare perché regioni come Lombardia, Emilia-Romagna, Piemonte e Veneto stiano soffrendo molto di più rispetto al centro-sud.
Riteniamo quindi che non sia un caso che la pandemia di Covid-19 si sia diffusa più rapidamente proprio in quelle regioni.
I dati quindi lasciano ben sperare per il centro-sud, dove molto probabilmente l’impatto di questa pandemia e di possibili altre ondate future sarà sempre più lieve in termini di casi gravi e decessi.
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