Emergenza ambiente Italia per 30 aree del paese. Il primo rapporto Ispra parla chiaro: la situazione è grave in diverse zone
Per la prima volta dunque è stilato un resoconto tecnico-scientifico dal quale si evince che c’è un’emergenza ambiente Italia.
Infatti il report Ispra e dal Sistema nazionale di protezione dell’ambiente, parlano di danno grave in 30 aree del nostro paese.
Nel dettaglio inoltre si precisa che per danno ambientale si intende:
un deterioramento significativo e misurabile, provocato dall’uomo, ai suoli, alle specie, agli habitat e alle aree protette, alle acque superficiali (fiumi, laghi, mare) e sotterranee.
Ambiente: tra i casi accertati 22 procedimenti giudiziari (penali e civili) e 8 casi extra-giudiziari (iter iniziati su sollecitazioni giunte dal territorio)
In 10 di questi 30 casi il ministero dell’Ambiente si è già costituito parte civile o ha attivato il relativo iter.
In particolare, tra i casi accertati di danni e minacce ambientali ci sono le discariche di:
- Chiaiano e Casal di Principe in Campania,
- Malagrotta e Anagni nel Lazio,
- Bellolampo in Sicilia, le emissioni della Tirreno Power a Vado Ligure e Quiliano,
- l’interramento di fanghi e scarti di lavorazione a Rende in provincia di Cosenza.
Inoltre degli oltre 200 casi segnalati all’Istituto dal ministero dell’Ambiente, nel 2017-2018 sono 161 istruttorie di valutazione del danno.
Di queste: 39 per casi giudiziari (sede penale o civile), 18 per extra-giudiziari, 104 istruttorie per casi penali in fase preliminare.
Quali sono le regioni in cui i danni ambientali sono maggiori?
La Sicilia è la regione dove sono aperte più istruttorie (29), seguita da Campania (20), Lombardia (14) e Puglia (13).
Da precisare infine che i casi riportati nel rapporto non rappresentano la totalità di quelli aperti in Italia.
Non sono considerati infatti quelli per i quali sono già state avviate azioni di riparazione prima del 2017 come i siti di Bussi sul Tirino, Giugliano, Castelvolturno, Taranto e altri.