Decreto ambiente fra i primi obiettivi del Governo Conte 2 insieme ad altri punti essenziali per rilanciare l’Italia.
Il nuovo Governo Conte 2 è già all’opera fermando la prima attenzione sull’ambiente.
Alla base del programma governativo, infatti, c’è il cosiddetto “decreto green” (decreto verde) che, nel nuovo programma governativo, dovrebbe essere il volano principale per l’economia nazionale.
Già dall’inizio, però, sorgono le prime difficoltà.
Da una prima lettura sommaria effettuata nell’ultima riunione del Consiglio dei Ministri, pur ritenendo l’alto valore programmatico del documento, sono emerse le prime difficoltà.
Esse forse indurrebbero a trasformare il decreto legge in una vera e propria proposta di legge da discutere in parlamento.
Decreto ambiente – le difficoltà
Infatti dal primo esame sono sorte già le prime difficoltà, specie per quanto riguarda il finanziamento delle opere, l’impegno di spesa all’interno del bilancio statale e le diverse competenze e/o pareri da formulare a cura dei diversi Ministeri.
Il nuovo decreto, proposto dal Ministro dell’Ambiente Sergio Costa prevede 14 articoli, tutti finalizzati alla tutela dell’ambiente ed alla lotta dell’inquinamento climatico, il tutto a favore della preservazione ed al miglioramento dell’ecosistema.
I punti essenziali
In particolare, il decreto chiamato “Green new deal” (l’uso dei termini inglesi serve per attrarre forse l’attenzione anche di altre nazioni ai diversi problemi? Perché non scrivere in italiano più semplicemente Nuovo affare verde?) prevede molte norme fra le quali giova ricordare:
- Incentivi per la rottamazione auto, sotto forma di riduzione delle tasse in cinque anni con credito imposta di 2000 euro; facilitazioni negli abbonamenti per il servizio di trasporto pubblico;
- Incentivazione per l’acquisto di prodotti alla spina; e per prodotti alimentari e detergenti privi di imballaggio;
- Progressiva riduzione dei sussidi ambientalmente dannosi;
- Trasporto scolastico con scuolabus ecosostenibili; favorire la piantumazione di piante e lo sviluppo della aree a verde nelle grandi città;
- Creazione del premio “Città verde d’Italia” col quale verranno riconosciuti i migliori progetti per migliorare ed incrementare il verde pubblico, all’interno dei progetti di Capitale Verde Europea 2023 e Foglia verde 2024;
- Revisione dei parametri del VIA (valutazione impatto ambientale), con valutazione della neutralità climatica e di protezione dell’ambiente;
- Incentivazione delle fonti rinnovabili di energia;
- Sviluppo dei Parchi Nazionali e tutela degli ecosistemi;
- Modifica delle disposizioni relative allo stoccaggio e trattamento dei rifiuti.
- Istituzione della “Piattaforma per il contrasto ai cambiamenti climatici”, un nuovo organismo centrale governativo in Palazzo Chigi presieduto dal Capo del Governo o dal Ministro dell’Ambiente.
Come si può constatare, l’intera proposta è molto ampia ed abbraccia numerose tematiche ambientali, che, sicuramente, saranno trasformate in proposta di Legge da discutere in Parlamento.
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