Raduno di spazzacamini a Santa Maria Maggiore.
Tanti strani congressi si svolgono in ogni parte del mondo, con i temi più strani e disparati.
In questi giorni fa notizia il raduno degli spazzacamini a Santa Maria Maggiore, comune della provincia di Verbania.
Qui si sono dati appuntamento questi professionisti provenienti da tutta Italia, Giappone, Finlandia, Russia, Svezia, Norvegia, Svizzera ed altre nazioni.
Un raduno internazionale, quindi, che vedrà i tetti e le vie della cittadina popolati da spazzacamini vestiti nei più diversi costumi d’epoca.
Tutti con un solo luogo comune: la faccia sporca di nero di fuliggine.
Raduno di spazzacamini a Santa Maria Maggiore – qualche informazione sul mestiere
Quando si parla di spazzacamino, il pensiero corre subito ad un bambino dagli abiti sdruciti, sudicio e nero nel volto e nell’aspetto, ma fiero, che nasconde una velata bellezza.
Perché un bambino? La risposta è semplice: perché le sue piccole dimensioni favorivano la perfetta esecuzione dei lavori delle canne fumarie dalle incrostazioni di fuliggine.
Era quella condizione che oggi si definirebbe sfruttamento di lavoro minorile, perché questi giovani erano alle dirette dipendenze di uno “spazzacamino anziano”.
Erano obbligati a chiamarlo “maestro” ed a rispettare ogni suo volere, in cambio di un frugale pasto e pochi spiccioli di moneta.
Venivano quasi sempre dai paesi vicini e, come gli zampognari, raggiungevano le città ed i centri maggiori, dove era più semplice trovare il lavoro.
Il riscaldamento delle abitazioni, in tempi non molto remoti, era affidato ai grandi o piccoli camini a legna che immettevano il fumo in una canna fumaria nera e maleodorante, piena di fuliggine.
E’ risaputo, infatti, che i residui gassosi della legna solidificano in fuliggine che incrosta le pareti delle canne fumerie e, spesso si incendia, causando danni anche alle strutture.
E’ per questo che è naturale e logico mantenere ben pulita la canna fumaria prima della stagione invernale e, pertanto, a questo provvedevano gli spazzacamini.
Le origini
Il mestiere dello spazzacamino è molto antico si hanno già le prime notizie nel 1600.
La storia narra di un giovane che salvò da un complotto il re di Francia, poiché mentre puliva una canna fumaria ascoltò per filo e per segno il piano di alcuni cortigiani che volevano ammazzare il re.
Il giovane gli riferì l’accaduto, il re fu salvo e lui ebbe una lauta ricompensa.
Fin da allora, come si vede, esisteva l’emigrazione dall’Italia alla Francia per svolgere i più umili lavori.
Un fenomeno dettato dalla grande povertà che come unica soluzione aveva quella di abbandonare i luoghi d’origine.
Che dire poi della famosa canzone “Lo spazzacamino” con chiare allusioni sessuali, che finisce per diventare l’inno di questo mestiere?
Al suo umile e sporco lavoro è dedicato anche un museo che ha sede proprio a Santa Maria Maggiore.
Quest’ultimo, dal tema veramente originale, è stato voluto dall’Associazione Nazionale Spazzacamini ed inaugurato nell’agosto del 1983.
Esso ha lo scopo di preservare alla memoria dei posteri i diversi aspetti del mestiere.
Con lo sviluppo delle energie alternative il lavoro dello spazzacamino è entrato in crisi.
Nelle zone di montagna dove la legna è ancora il primo combustibile, tuttavia questa figura esiste ancora e svolge la sua attività anche con tecnologie moderne.
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