ROMA – Conte ribadisce che non ci sarà il rimpasto. Nel day after del voto su Regionali e referendum, il premier si è detto contento della squadra di governo e ha sottolineato di non sentire affatto di un rimpasto:
“Non mi sembra che il Pd ponga questo tema – afferma – ma pone un problema di rilancio dell’azione anche alla luce della sfida del Recovery. Non ero in bilico ieri, non sono inamovibile oggi”.
Sì alle modifiche dei decreti sicurezza, “ni” al Mes, no al rimpasto. Il premier Giuseppe Conte è apparso consapevole del fatto che il voto è una medaglia a due facce: da un lato lo rafforza, dall’altro gli affida la non facile mission di districarsi tra il pressing del Pd e un M5S ai limiti dell’implosione. Predica calma il presidente del consiglio. Rinviando, ancora una volta, il “nodo dei nodi”: il Mes.
Conte ribadisce che non ci sarà il rimpasto
“Il sì o il no al fondo è una questione pregiudiziale su cui non mi pronuncio”, spiega il capo del governo. “Se e quando si porrà il problema lo affronteremo con il Parlamento in trasparenza”.
Le sue parole arrivano in un pomeriggio in cui, in una manciata di minuti, si alternano le dichiarazioni alla stampa di Luigi Di Maio, Nicola Zingaretti, Alessandro Di Battista e Roberto Fico. Del resto, se l’esito dell’Election Day ha scongiurato l’ipotesi della spallata del centrodestra non ha, di certo, rasserenato il cielo sopra Palazzo Chigi.
Il Pd ora vuole dettare la linea. Italia Viva non si tirerà certo indietro. E il M5S, alle prese con la tempestosa preparazione del congresso, corre sul filo della scissione. “Gli amici del M5S non credo che si aspettassero brillanti risultati alle Regionali ma hanno motivo di che consolarsi con il referendum”, è la carezza che, non a caso, Conte affida ai pentastellati.