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Lo spazio è indubbiamente una delle meraviglie più spettacolari. Sono innumerevoli gli spettacoli spaziali. Tra questi ci sono gli esopianeti. Come fa dedurre il nome, questi pianeti sono pianeti situati al di fuori del nostro sistema solare. Hanno le caratteristiche più varie ed anche insolite: si va da pianeti roventi a pianeti completamente ghiacciati, da pianeti su cui piove ferro a pianeti su cui crescono diamanti, da pianeti sterili a pianeti con quasi certe forme di vita. Un particolare esopianeta, chiamato TOI-561 b, è un bizzarro esopianeta incandescente ma con acqua. Scopriamo di più.
La scoperta di TOI-561 b, l’esopianeta incandescente ma con acqua
Tramite uno studio di un team di ricerca dell’Università di Padova, pubblicato di recente, si è potuto scoprire questo interessante esopianeta. Le sorprese però non finiscono a questo pianeta, ma partiamo per gradi.
Nel 2019, sfruttando il telescopio spaziale TESS, i ricercatori hanno scoperto la stella TOI-561. Una stella più piccola del Sole, ma più anziana, ha circa 10 miliardi di anni ed è distante da noi circa 280 anni luce. Fin qui tutto normale penserete, ma attorno a questa stella orbitano quattro pianeti.
La scoperta è avvenuta tramite la tecnica dei transiti, ovvero localizzando le “zone d’ombra” e i cali di luminosità causati dal passaggio di un pianeta. Ovviamente la conferma definitiva della presenza di un esopianeta avviene misurando anche la sua massa e la sua densità (ci sono casi in cui possono bastare anche solo i transiti). Per misurare la massa c’è bisogno della tecnica chiamata “velocità radiale”. Tale tecnica misura le variazioni gravitazionali che avvengono in una stella a causa del passaggio di un pianeta.
Unendo i dati dei transiti con quelli della velocità radiale si può capire molto su un esopianeta. E nel sistema di TOI-561, dopo molto lavoro, si è potuto confermare che sono presenti quattro pianeti molto particolari, tra cui il bizzarro TOI-561 b, l’esopianeta incandescente ma con acqua. La particolarità è che questo sistema planetario è uno dei pochi al momento conosciuti con o più di quattro esopianeti ed anche uno dei pochi di cui si conoscono molte informazioni sui singoli pianeti.
Le caratteristiche di questo bizzarro sistema planetario
Come accennato poco fa il sistema planetario di TOI-561 è formato da quattro pianeti. Pianeti molto vicini alla propria stella, anche più vicini del nostro Mercurio al Sole. Tre di questi esopianeti sono giganti gassosi caldi poco più piccoli di Nettuno.
I giganti gassosi caldi o gioviani caldi, sono pianeti costituiti prevalentemente da gas, con un piccolo nucleo roccioso, le cui temperature sono molto elevate. Sono elevate a causa della vicinanza alla propria stella. Un gigante gassoso del nostro sistema solare, il titanico Giove, è invece un pianeta gassoso “freddo” perché molto distante dal nostro Sole.
I pianeti gassosi caldi di TOI-561 hanno orbite che durano dai 10 ai 70 giorni terrestri. Basta questo per capire la particolarità e il fascino di questo sistema planetario, sicuramente molto antico. Ma la vera sorpresa è però un’altra; ovvero l’esopianeta incandescente ma con acqua chiamato TOI-561 b.
Ecco un’immagine del sistema planetario di TOI-561, in basso a destra il paragone con il nostro pianeta Terra:
Sistema planetario di TOI-561Il bizzarro esopianeta TOI-561 b
Questo esopianeta, quello più vicino alla stella TOI-561, inizialmente è stato confuso con gli altri pianeti del sistema; a causa della sua poca distanza dalla sua stella. Ma, dopo attente analisi, come accennato prima, è stato classificato.
È un pianeta talmente vicino alla propria stella che compie un’orbita in circa sole 10 ore terrestri. La sua temperatura superficiale si aggira intorno ai 2000 gradi centigradi, riceve infatti un flusso di energia 5000 volte maggiore di quello che riceve la Terra. A questo punto si dovrebbe pensare ad un pianeta roccioso formato da rocce fuse e una superficie infernale, ma in parte non è così.
Con analisi e studi sorprendenti si è potuto capire che il suo raggio misura 1,42 raggi terrestri e la massa 1,59 masse terrestri. Ciò che sorprende è però la sua densità, che equivale a 3 grammi per centimetro cubo, minore di quella terrestre. È un qualcosa di talmente sorprende che ha meravigliato gli stessi studiosi. Infatti TOI-561 b è un esopianeta che non dovrebbe esistere, ma esiste. È infatti più grande della Terra, ma più leggero.
Secondo i ricercatori la bassissima densità (in confronto alla sua grandezza) indica che molto probabilmente su TOI-561 b è presente, indipendentemente dall’ambiente incandescente, al suo interno dell’acqua ghiacciata sotto pressione. Avete capito bene: acqua!
Ciò è incredibile perché con 2000 gradi centigradi l’acqua non dovrebbe esistere su questo pianeta incandescente, ma invece c’è. Il motivo è ancora ignoto, ma è incredibile conoscere una simile caratteristica. Probabilmente l’atmosfera dell’esopianeta incandescente ma con acqua riesce a proteggere le riserve d’acqua ghiacciata. Forse sfruttando meccaniche astrofisiche ancora ignote. Fatto sta che l’acqua su TOI-561 b è effettivamente presente. Si ipotizza anche nei restanti tre pianeti che orbitano attorno a TOI-561.
L’importanza della scoperta dell’esopianeta incandescente ma con acqua
È innegabile che questo scenario fa pensare che a livello sotterraneo simili giganti gassosi caldi abbiano, oltre all’acqua ghiacciata sotto pressione, anche acqua allo stato liquido e forse la vita, che si è adattata ai singoli pianeti. Sembra un’ipotesi azzardata, ma questa scoperta e passate scoperte hanno portato gli scienziati a pensare proprio ciò. Del resto l’esistenza di vita extraterrestre è una realtà ufficiosa. La scoperta trattata in questo articolo pone il quesito anche sulla rielaborazione del concetto di “zona abitabile”. In fondo ci basiamo troppo sul nostro pianeta, quando poi la vita può avere le più svariate basi, forme, origini e caratteristiche. La vita in sé è un concetto e un mistero ancora da capire a pieno.
Del resto anche l’esistenza dei gassosi caldi è misteriosa. Si pensa che si generino in zone lontane dalla propria stella e col passare del tempo, adattandosi alle temperature estreme, si avvicinino alla propria stella trovando poi un equilibrio. Altri ancora pensano che i gassosi caldi si formino direttamente vicino alle stelle grazie a meccanismi, probabilmente gravitazionali, tuttora ignoti. In ogni caso gli studi devono andare avanti anche sui pianeti gassosi caldi, perché possono riservare moltissime sorprese, soprattutto sui processi che regolano il cosmo e l’universo.
Per quanto riguarda l’esopianeta incandescente ma con acqua, l’ormai famoso TOI-561 b, necessita di ulteriori studi ed approfondimenti. Oltre ad essere insolito e bizzarro, può essere una miniera di informazioni sullo spazio. Sicuramente l’universo è ricco di pianeti simili, per principio di mediocrità, e bisogna puntare a scoprire anche esopianeti di questo tipo per capire l’infinitamente grande. In ogni caso anche questa particolare e bellissima scoperta aggiunge un tassello al misterioso, immenso e meraviglioso cosmo.
Fonte immagine: Scienze Notizie
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