Pericoli delle challenge

I pericoli delle challenge, un problema da prendere in seria considerazione

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Internet è sicuramente una delle invenzioni più influenti della storia. Ciononostante Internet è pieno di pericoli e di problemi. Basti pensare agli hacker, alla criminalità organizzata virtuale, al Deep Web, al furto dei dati personali, alla compravendita dei propri dati senza permesso, spionaggio e tanto altro purtroppo. A questi problemi si aggiunge anche un altro, ovvero i pericoli delle challenge, che colpiscono maggiormente gli adolescenti.

I pericoli delle challenge, un problema da risolvere

Qualche generazione fa gli adolescenti e i bambini si divertivano con poco, con genuinità e con semplicità. Oggi i tempi sono cambiati e sicuramente sono peggiorati. A parte problemi attuali come droga, alcol e delinquenza che colpiscono molti ragazzini; quest’ultimi si “divertono” anche con cose strane, perverse e macabre. Ovvero con le cosiddette “Challenge”.

Tali challenge, consistono in una sorta di gare “social” da pubblicare sui propri profili e decretare poi un “possibile vincitore”. Fortunatamente alcune challenge si limitano a concorsi artistici, di canto, di sport ed altro. Altre, sfortunatamente, sorpassano limiti da non superare e diventano pericolose, ed anche mortali.

In questi giorni è arrivata praticamente ovunque la notizia di una bambina palermitana che si è letteralmente suicidata per partecipare ad una challenge, la blackout challenge. Tale challenge consiste in un’inquietante sfida tra ragazzi (e non si parla di sfide con biglie, trottole o videogames) in cui si fa a gara nel soffocarsi, avete capito bene, fanno a gara nel soffocarsi con i più disparati metodi: corde, lacci, cinture ed altro.

Il tutto poi da pubblicare maggiormente sul social Tik Tok, un social della Cina molto controverso e pericoloso anche per questioni di spionaggio, controllo da parte della dittatura comunista cinese e compravendita illegale dei dati degli utenti; oltre anche allo scarso controllo su simili e pericolose challenge, suicidi e morti che sembrano “quasi sostenute” da questo social.

Donald Trump ha fatto benissimo ad esprimere dissenso verso questo bizzarro social e c’è anche un altro valido motivo. Infatti alcuni bambini e ragazzini hanno perso la vita per colpa della blackout challenge ed altre challenge. Nel tentativo di trovare una sorta di “inarrivabile fama”.

Nuove generazioni e challenge, un mix di pericoli

A questo punto si rimane basiti dinanzi ad una simile follia, si può vagamente sperare che non sia vero, ma purtroppo non è così. Questo getta una luce inquietante su un problema poco trattato, ovvero il fatto che le nuove generazioni sono molto deviate, sia per quanto riguarda criminalità, droga e principi che per le challenge social.

Il guaio è che simili “gare” nascono quasi ogni giorno. Basti pensare alla passata Samara Challenge in cui ci si travestiva da Samara Morgan, un personaggio del film horror “The Ring”. Innocuo potete pensare, ma anche quella challenge è molto pericolosa, soprattutto per questioni di ordine pubblico. Ma non finisce qui.

Un pericolo mortale

Sono molte le challenge mortali; tipo quelle in cui i ragazzi attraversano per sfida autostrade sfiorando auto a tutta velocità (poi, quando capita qualche guaio, si dà ingiustamente colpa agli automobilisti), oppure sfidarsi rimanenso sdraiati sul manto stradale e spostarsi all’ultimo secondo evitando un’auto, o anche sdraiarsi sui binari ferroviari e spostarsi all’ultimo istante per evitare di essere investiti da un treno.

Si parla anche di fughe da casa, della skullbreaker challenge in cui ci si sfida nel tentar di far cadere a terra una persona e farle sbattere la testa a terra, c’è anche la balconing challenge in cui si salta da un balcone in una piscina o da un balcone all’altro, si parla anche della killselfie challenge in cui bisogna farsi un selfie in luoghi pericolosi e in condizioni pericolose come per esempio su tetti, torri, gru, burroni ed eccetera, ci sono sfide in cui si cammina per strada bendati, in cui si cerca di invocare demoni avvicinando i ragazzi al pericolosissimo satanismo, in cui si cerca di ingoiare la cannella (che può provocare irritazioni, reazioni allergiche o soffocamento) e purtroppo tante altre.

Il tutto per tentare di diventare famosi mettendo in pericolo la propria vita e la vita di altri, quando poi la fama non è tutto nella vita, ma i ragazzini cercano di imitare gli influencer. Ma quest’ultimi, banali nel “lavoro” che fanno, anche inconsciamente sostengono o creano simili challenge.

Qui non si parla di semplici sfide, ma vere e proprie stupidaggini non solo  pericolosissime ma anche mortali; e giorno per giorno aumentano i pericoli delle challenge.

Le possibili soluzioni

Dopo aver visto la follia di simili challenge ci si domanda su quali possano essere le soluzioni. Non è semplice. Ma il tutto parte dai genitori che sono attualmente fin troppo permissivi e poco severi verso i propri figli e li viziano, tentando anche di difenderli; e ciò causa molti problemi, misto anche al poco controllo dei genitori verso i figli ed anche verso i loro dispositivi elettronici.

In secondo luogo le istituzioni devono prendere severi provvedimenti contro simili comportamenti ed anche la delinquenza giovanile. Bisogna cercare di educare i ragazzini ad un corretto uso dei social. Si devono garantire anche pene severe e l’arresto per chi rappresenta un pericolo pubblico con simili e stupide challenge.

Poi anche chi gestisce i social dovrebbe prendere severissimi provvedimenti contro queste “mode”; ma finché i social pensano soltanto a censurare ingiustamente chi ha pensieri diversi e non badano ai veri problemi, la strada per “raddrizzare” i giovani è ancora lunga.

Inoltre anche psicologi ed esperti possono unirsi per garantire assistenza gratuita ai ragazzini più fragili e a trovare anche soluzioni contro questo problema. Infine può essere ripristinata la leva militare obbligatoria per educare ed aumentare la rettitudine dei ragazzini che al giorno d’oggi si perdono in cose terribili.

Le soluzioni non sono facili da trovare, ma già parlare di un problema è il primo passo verso la sua soluzione, l’importante è che quando si utilizza Internet bisogna prestare moltissima attenzione.

 

Fonte immagine: Pixabay

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Autore dell'articolo: Redazione Webmagazine24