Il “cattivo” traffico di proteine potrebbe essere un fattore di autismo?

 

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Una proteina, le cui mutazioni sono presenti nei soggetti affetti da autismo e da altre condizioni di sviluppo neurologico, aiuta a mantenere le connessioni tra i neuroni nel cervello senza “intoppi”. Il “cattivo” traffico di proteine ​​potrebbe essere un fattore di autismo? Cosa dicono i ricercatori? Scopriamolo in questa guida scientifica.

Autismo e proteina astrotactina 2: i risultati della ricerca scientifica

Una ricerca scientifica condotta dalla Rockefeller University di New York City, NY rivela che la proteina astrotactina 2 (ASTN2) può trasferire i recettori lontano dalle superfici dei neuroni e impedire che si accumulino.

I collegamenti tra i neuroni sono essenziali per la funzione cerebrale: i recettori, che si trovano sulla superficie delle cellule, sono sempre pronti a interagire con i neurotrasmettitori provenienti da altre cellule.

Il processo è “dinamico” e necessita di un ciclo continuo di recettori “on e off” della membrana cellulare per assicurare una risposta rapida ai segnali. Il traffico delle proteine aiutano a mantenere in movimento i recettori.

Il recente studio presentato negli Atti della National Academy of Sciences, ha anche suggerito un meccanismo attraverso il quale i disturbi dello spettro autistico (ASD), come l’autismo e i disturbi del neurosviluppo, potrebbero derivare da difetti nell’AST2.

Le cause esatte dei disturbi del neurosviluppo sono in gran parte sconosciute, sebbene molti segni possano essere ricondotti allo sviluppo iniziale del cervello. Gli scienziati ritengono che le origini siano complesse e coinvolgano fattori genetici, biologici e ambientali.

Secondo i Centers for Disease Control and Prevention (CDC), circa 1 su 68 bambini provenienti dagli Stati Uniti sono affetti da ASD o ‘Disturbi dello Spettro Autistico’ (Autism Spectrum Disorders).

Traffico delle proteine

La ricercatrice Mary E. Hatten, Professore di neuroscienze alla Rockefeller University, aveva già scoperto che l’ASTN2 ha un ruolo fondamentale nel traffico delle proteine durante lo sviluppo iniziale, ovvero quando le cellule migrano.

La presenza di questa proteina nel cervello adulto, ha portato l’autore della ricerca Hourinaz Behesti a valutare la tesi che anche l’ASTN2 potrebbe avere un altro ruolo.

I livelli di ASTN2 sembrano essere particolarmente elevati nel cervelletto: tradizionalmente, si pensava che questa regione del cervello avesse un ruolo fondamentale nel controllo del movimento, ma, “recenti prove hanno suggerito” che potrebbe anche essere avere “funzioni non squisitamente motorie, ma legate al linguaggio, alla memoria visuo-spaziale, alla concentrazione ed alla sfera emotiva“.

Utilizzando un microscopio elettronico, i ricercatori hanno quindi identificato i livelli di ASTN2 nei cervelletti dei topi, e hanno scoperto che la proteina si trova principalmente nelle strutture chiamate “vescicole endocitiche e autofagocitiche“, che trasportano le proteine ​​all’interno dei neuroni.

Sinapsi più deboli

Gli scienziati hanno anche identificato alcune molecole che si legano all’ASTN2. Le sinapsi sono le strutture cellulari che consentono ai neuroni di trasmettere i segnali elettrici e chimici tra di loro. Il team aveva anche rinvenuto l’ASTN2 espresso all’interno di “spine dendritiche” nelle sinapsi.

Ulteriori test hanno rivelato che le cellule con livelli più elevati di ASTN2 producevano sinapsi più robuste: ciò suggerisce che livelli di ASTN2 insufficiente potrebbero portare a sinapsi più deboli.

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Autore dell'articolo: Redazione Webmagazine24