ROMA – Il mondo del cinema attacca Franceschini. Tutto è iniziato quando il ministro dei Beni Culturali e del Turismo si è espresso con queste parole su Twitter:
“Un dolore la chiusura di teatri e cinema. Ma oggi la priorità assoluta è tutelare la vita e la salute di tutti, con ogni misura possibile. Lavoreremo perché la chiusura sia più breve possibile e come e più dei mesi passati sosterremo le imprese e i lavoratori della cultura”.
La risposta è in una lettera al ministro Dario Franceschini che vede tra i primi firmatari 100 Autori, AFIC (Associazione Festival Italiani di Cinema), ANAC (Associazione Nazionale Autori Cinematografici), Casa del Cinema di Roma, SNGCI (Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici Italiani), SNCCI (sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani), Gianni Amelio, Pupi Avati e Marco Be.
Il mondo del cinema attacca Franceschini
Questo il testo della missiva:
“Signor Ministro, la decisione del Presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte e del governo di procedere fino a tutto il mese di novembre alla chiusura di cinema, teatri e sale da concerto ci lascia attoniti, sorpresi e fortemente critici pur conoscendo il suo impegno a favore della cultura e dei lavoratori dello spettacolo. Nell’attuale situazione sanitaria capiamo che la salute è un bene primario da tutelare ad ogni costo”.
“Sappiamo però altrettanto bene – proseguono – che la cultura è un bene altrettanto primario. Azzerarne oggi una parte fondamentale come quella dello spettacolo è un’azione a nostro avviso priva di logica e utilità. È comprovato infatti che tra le attività di socializzazione, grazie proprio ai severi protocolli sanitari che dallo scorso maggio regolano le proiezioni e gli spettacoli, Cinema e Teatri sono i luoghi più sicuri, dove non si sono registrati casi di contagio.
Lo testimoniano i dati forniti ancora di recente dall’Agis. Ma anche le centinaia di proiezioni svoltesi in sicurezza alla Mostra del cinema di Venezia. E ancora, proprio in questi giorni, che hanno coinciso con una preoccupante crescita di nuovi contagi, alla Festa del Cinema di Roma dove non sono stati registrati focolai. Addirittura la chiusura sarà a nostro parere controproducente”.