L’annuncio delle elezioni anticipate in Inghilterra, da parte di Theresa May ha lasciato sorpresi un po’ tutti. L’8 giugno, gli inglesi saranno chiamati al voto. E’ una sorta di prova di forza della Premier britannica per rafforzare la sua posizione nel governo. Difficile, infatti, pensare a colpi di scena alle urne.
Prova di forza per Theresa May
Theresa May ha deciso di giocare d’anticipo. L’Inghilterra l’8 giugno andrà alle urne. Secondo gli analisti politici, questa è la mossa vincente per rafforzare la posizione dell’attuale governo. L’esito delle elezioni, con la vittoria dei conservatori, appare, infatti, scontato. Attualmente, questi sono dati al 45% delle preferenze, secondo gli ultimi sondaggi. Inoltre, il fatto che si vada al voto in tempi relativamente brevi, dovrebbe ridurre il margine di incertezza per l’instabilità economica del paese e “calmare” le borse.
E’ una mossa che va letta anche in chiave brexit. Vincendo le elezioni, infatti, la May rafforzerebbe ulteriormente la linee antieuropeista del governo.
Infatti, con una scadenza di fine governo più datata (attualmente finirebbe nel 2020) ed una presenza Labour meno forte in Parlamento, i Conservatori potranno procedere più velocemente verso l’uscita dall’Europa.
Questione scozzese
L’elezioni anticipata proposta da Theresa May dovrà comunque essere ratificata dalla Camera dei comuni, però non si vedono motivi per cui questa decisione debba essere osteggiata.
Tra l’altro, questa scelta mette anche con le spalle al muro lo Scottish National Party che chiede un secondo referendum sull’indipendenza della Scozia. Se gli indecisi verso il nuovo referendum, decidessero di votare per i Tories, sarebbe un duro colpo per indipendentisti scozzesi.
Insomma, potenzialmente, con questa decisione, la May rischia di compattare il Paese. I labour, guidati da Jeremy Corbyn, non hanno la forza per opporsi allo strapotere dei Tories.
Il partito della Premier ha, quindi, pochissimo da rischiare. Per questo sembra una gara già vinta.