Inps contro i falsi invalidi, arrivano le lettere in tutta Italia per ricalcolare gli assegni e richiedere il dovuto.
L’Istituto di Prevenzione Sociale a seguito di indagini a tappeto poste in tutto il territorio, ha diramato ad ampio raggio numerose missive.
Lo scopo è la restituzione di somme impropriamente incassate dal 2016 ad oggi.
Inps contro i falsi invalidi: tempi duri per i “furbetti”
Tutti quanti ricordiamo qualche episodio sui falsi ciechi; o su persone che “magicamente”tornato a camminare sotto occhi indiscreti.
Sembra quasi di trovarsi sulla scena del film di Eddie Murphy in “Una poltrona per due” quando il protagonista, beccato dagli agenti grida al miracolo.
Questo a scapito di chi, il problema ce l’ha e, ingiustamente si vede messo alle strette da una burocrazia sempre più reticente su certi bisogni e beni fondamentali.
Così, scoperto l’inganno, l’INPS Istituto nazionale della previdenza sociale, invia milioni di lettere ai falsi invalidi.
Il motivo, presto detto è l’ingiustificata erogazione di assegni e pensioni a persone ritenute non idonee.
L’INPS chiede indietro quanto erroneamente versato per le prestazioni pensionistiche.
Dopo aver sondato il terreno, l’ente nazionale ha deciso di porsi come obiettivo il risarcimento da parte di tutti coloro che usufruiscono dell’assegno mensile di invalidità.
Insieme sono conteggiate anche le pensioni stesse, in quanto indebitamente percepite.
Inps contro i falsi invalidi: le missive e quanto c’è da sapere sulla comunicazione
L’INPS contro i falsi invalidi comunica principalmente il taglio netto delle varie erogazioni.
La pronuncia, dichiarata con una certa autorità intransigente, punta alla totale restituzione delle somme assegnate.
Viene specificato che la somma è calcolata su un periodo di due anni.
L’unica stranezza, a quanto risulta è che non è specificato il motivo di tale decisione.
Nelle comunicazioni scritte non c’è alcun riferimento al perché di tale decisione che risulta chiara solo in via mediatica.
La maggior parte degli importi, quindi saranno rimossi. Altri subiranno dei tagli. Ma anche questo aspetto non è chiarito nelle lettere ed è ancora sottoposto ad esame.
Unico punto focale, alla base di tutto è il chiaro riferimento che dice:
“revoca della pensione di invalidità e della richiesta di pagamento di quanto indebitamente percepito”
Tutti coloro che riceveranno la lettera (nel caso la si consideri un errore) devono recarsi direttamente negli uffici INPS. Anche se, in ogni caso si consiglia di farsi seguire direttamente dal CAF di fiducia (o di zona).
I pensionati che non superano i limiti di reddito, devono comunque inviare la dichiarazione dei redditi all’ente.
Ogni contestazione, ogni spiegazione che il cittadino ha diritto di chiedere, deve essere seguita dal CAF.
Tramite questo si dovrà anche presentare il RED.
Il Red-Caf è il modello reddituale di legge, tramite cui il cittadino presenta dei documenti.
Questa procedura serve per poter usufruire di diversi trattamenti e prestazioni.
Purtroppo tutta la situazione è a carico del cittadino che deve adoperarsi in tempo per ogni eventuale ricorso.
Una nota dell’ultimo minuto fa presente che su molte lettere non è fatto alcun riferimento al termine (in limiti di tempo) entro i quali l’INPS permette il reclamo. Aggiungiamo che sul sito ufficiale si può fare domanda di ricorso.