La grinta di Fabio Aru

La grinta di Fabio Aru, il corridore pronto alla ripartenza

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La grinta di Fabio Aru sta tornando alta in vista della ripartenza di una stagione un po’ tribolata. Con l’epidemia sanitaria che si è verificata, la stagione di ciclismo è stata calendarizzata nella seconda parte dell’anno. Il Tour si correrà tra fine agosto e settembre, mentre il Giro d’Italia è in programma ad ottobre in concomitanza con la Vuelta di Spagna. Il Cavaliere dei Quattro Mori, ospite della trasmissione Sky Sport 24 ha parlato della situazione attuale sottolineando: “Nelle ultime due stagioni ho fatto fatica, soprattutto dal punto di vista fisico e ho superato tanti problemi. Ci sono voluti mesi, avevo fatto una buona preparazione in vista della Tirreno, delle classiche e del Tour. Non ci voleva questo stop, ma è un problema più grande dello sport. Quando torneremo alle gare, sarò pronto per dimostrare quanto valgo. Voglio tornare a competere con i più forti e a dare emozioni ai miei tifosi”.

La grinta di Fabio Aru, le dichiarazioni sulla ripresa

Fabio Aru non vede l’ora di riprendere l’attività ciclistica e portare a casa qualche trofeo. Gli obiettivi stagionali sono da rivedere: “Avevo nel mio programma il Tour e i Giochi , poi tutto è saltato. Dobbiamo fare il punto con la squadra, dividendo i ciclisti per le varie competizioni. Sarà difficile fare pensare di poter disputare due grandi giri, forse Tour e Vuelta perché c’è un mese di differenza, ma se vai in Francia non riuscirai sicuramente ad essere al Giro”. Per quel che riguarda invece la ripresa, il corridore del team UAE Emirates ha le idee chiare: “Sarà molto strano, spero che si possa tornare il sella dal 1° di agosto. Il tempo sarà poco, avremo tre mesi di gare, ma è importante ripartire con le dovute precauzioni. Siamo riusciti a tornare in strada ad allenarci, ma abbiamo ancora due mesi per lavorare prima di tornare alle corse. Con i metodi moderni, arriveremo con una condizione buona e saremo tutti allo stesso livello. Sarà una stagione intensa, ma le squadre sono composte da tanti corridori e abbiamo i numeri per affrontare tutto il programma. Difficilmente faremo 50 gare a testa”.

 

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Autore dell'articolo: Annamaria Sabiu