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Il mondo degli animali è un insieme di meraviglie e spettacoli affascinanti. Tra gli animali, però, ci sono anche dei pericoli talvolta anche devastanti. Pericoli che possono essere tuttavia osservati con cautela ed in quel caso sono anche affascinanti. Uno dei pericoli più grandi del mondo animale è la rana dorata. Un anfibio molto particolare e grazioso, ma caratterizzato da un pericolo mortale.
Le caratteristiche della rana dorata
Come accennato poco fa, la rana dorata è un vertebrato, più precisamente un anfibio, il suo nome scientifico è Phyllobates Terribilis. Gli anfibi sono animali che vivono tra la terra e l’acqua. Molti animali sono anfibi, pur non essendo della stessa specie. Di norma, però, con il termine di anfibio si riferisce a quegli animali che nello stato di larva vivono in acqua e sono dotati di branchie e nello stato di adulto vivono sia in acqua che sulla terraferma ma sono dotati di polmoni (alcuni invece continuano ad avere le branchie). Anche la pelle degli anfibi permette o facilita la stessa respirazione.
La rana dorata è esattamente un anfibio. Essa vive esclusivamente nella foresta pluviale colombiana (tra i 100 e i 200 metri sul livello del mare) in zone umide. La caratteristica degli animali di vivere esclusivamente in un determinato luogo è chiamata endemismo. È lunga in media circa 5 centimetri. Inoltre è attiva nelle ore diurne ed è caratterizzata da un colore giallastro (da ciò deriva il nome di rana dorata), talvolta con macchie nere vicino agli occhi.
La rana dorata vive di norma in gruppo, che va dai 4 fino ai 10 individui. Si riproduce tramite uova che vengono poi fecondate dal maschio. Una volta schiuse, le uova generano dei girini che vivono in acqua (almeno per 55 giorni circa) per poi, tramite metamorfosi, trasformarsi in rana adulta.
Questo anfibio è protetto perché in pericolo di estinzione, soprattutto a causa di attività immorali umane (militari, criminali e civili).
L’aspetto della rana dorata è molto carino e grazioso, ma ha una terribile caratteristica. È dotata di un veleno devastante e letale.
Il potentissimo veleno della rana dorata
La rana dorata è probabilmente l’animale con uno dei veleni più potenti in natura. Infatti il suolo colore giallastro indica proprio ai predatori di stare alla larga da essa. Questa rana può infatti produrre dalla sua pelle, in situazioni di pericolo, un veleno devastante. Questo veleno è una neurotossina alcaloide non peptidica (ovvero composti chimici non costituiti da amminoacidi legati con legami peptidici) ed è uno dei più letali al mondo. Infatti al mondo è la neurotossina più letale e soltanto il veleno (non neurotossico ma cardiotossico) della “medusa vespa di mare“ è leggermente più potente. La tipologia delle tossine della rana dorata si chiama batracotossina.
Questo veleno è talmente potente che una sola dose può uccidere 10 persone di 70Kg in pochissimo tempo. La tossina in questione agisce tramite contatto e sui nervi impedendogli così di inviare impulsi e quindi tetanizzare i muscoli, ovvero farli contrarre e paralizzarli. Dalla loro contrazione il corpo umano subisce insufficienza cardiaca, soffocamento, insufficienza respiratoria e fibrillazione (ovvero accelerazioni improvvise ed irregolari dei battiti cardiaci). La morte giunge in pochissimo tempo, ma con un’agonia sicuramente non piacevole.
La produzione del veleno della Phyllobates terribilis
La bella ma letale rana dorata non produce da sé il veleno, ma la sintetizza mangiando altri animali (perlopiù formiche, coleotteri e millepiedi tropicali) che a loro volta mangiano foglie di media tossicità. In seguito il mix di questi veleni genera batracotossine. Non a caso un coleottero della famiglia Melyridae, di cui la rana dorata ne è ghiotta, produce le stesse tossine della rana in questione. Il veleno di questa particolare rana quindi viene sintetizzata mangiando prede a loro volta velenose. In cattività, mangiando insetti non velenosi, questa rana è invece priva di tossine, dimostrando che la sua tossicità deriva dalla sua stessa alimentazione.
La rana e le sue prede sono però immuni a questo veleno, come mai? La risposta è semplice. Secondo alcuni studi le rane gialle sono riuscite a dar vita ad una mutazione genetica per annulare gli effetti del suo stesso veleno, mutando l’amminoacido N1584T. Al momento non esiste un antidoto al veleno di questo anfibio (mentre per la vespa di mare esiste). L’unico animale che resiste alle batracotossine è un serpente, oggetto di studio per ovvi motivi. Sicuramente la rana dorata è il terzo animale più velenoso dopo la vespa di mare e il polpo dagli anelli blu.
Concludendo, la rana dorata dimostra il vero potenziale della natura e allo stesso tempo che bisogna rispettarla. Questo anfibio è una vera e propria macchina da guerra letale della natura. In ogni caso questa rana dimostra che la natura è anche molto pericolosa, ma con il giusto rispetto e le giuste cautele, può essere davvero spettacolare.
Fonte immagine: Pixabay
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