Le ammissioni di Froome sul Giro e sul Tour in previsione delle due corse sono tante. Il corridore sotto contratto col team Ineos, ha parlato ai microfoni di Sky Sport soffermandosi sulla sua preoccupazione per come il team gestirà i corridori al Tour.
Al riguardo ha sottolineato: “Al Tour ci saremo Bernal, Thomas ed io: non ho ancora capito bene come faremo. Ma siamo tutti professionisti e soprattutto siamo amici. Sappiamo che dovremo lavorare insieme, rispettare il nostro obiettivo, che è quello di portare la squadra alla vittoria. È ovvio che ognuno di noi voglia vincere, ma l’importante è che a vincere sia la squadra. E tra noi tre sarà la strada a decidere”. Froome si sta preparando quindi per raggiungere il suo obiettivo personale, ossia conquistare il quinto Tour de France: “Sto lavorando in vista del Tour e direi che siamo a buon punto. Certo, il lockdown è stato molto complicato per me come per tutti, ma mi sono abituato a stare sui rulli ogni giorno, 5-6 anche 7 ore al giorno. E questo periodo probabilmente mi ha aiutato perché mi ha consentito di lavorare due mesi in più per essere pronto”.
Le ammissioni di Froome sul Giro e sul Tour, le dichiarazioni del corridore
Froome rimembra anche il suo trascorso al Giro d’Italia, corsa a tappe dove vinse la maglia rosa. “Il Tour de France è la corsa più grande del mondo, nella quale tutto è all’esasperazione: la pressione, gli sponsor, l’attenzione mediatica, tutto. Ma il Giro d’Italia è stato più difficile da vincere, perché è come fare tre settimane di classiche. Da un giorno all’altro può sempre cambiare tutto e per me a maggio, quando c’è ancora freddo, è più difficile vincere. Sono molto contento di avere vinto almeno un Giro, ma voglio tornare e provare a vincerlo ancora”, ha sottolineato il corridore del team Ineos.