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Nuovi addii nel M5s
Il Movimento Cinque Stelle, dopo le dimissioni di Mario Draghi, è alle prese con una profonda rivoluzione interna. Ci aveva già pensato già Luigi Di Maio con lo strappo di fine giugno a far precipitare le cose. Il ministro degli Esteri ha portato nel suo nuovo progetto politico una sessantina di deputati e senatori. E la fine del governo Draghi ha provocato poi nuove quanto inevitabili spaccature interne, tra quanti volevano dare la fiducia al governo e quanti invece volevano troncare ogni legame con l’esecutivo.
E in vista delle prossime elezioni è arrivata pochi giorni fa la decisione del Movimento Cinque Stelle di dire no al terzo mandato. La regola del doppio mandato, valore fondante del movimento, rimane in vigore dunque. Ciò può essere motivo di consensi e può dare volti politici nuovi. Anche se potrebbe essere negativo visto che molti big del M5s, che negli ultimi anni hanno ricoperto incarichi istituzionali di rilievo, faranno valer meno la loro esperienza politica e potrebbero portare meno voti in vista delle elezioni, in cui il numero dei parlamentari è ridotto a 600. Tra questi, oltre al Presidente della Camera Gian Roberto Fico, c’è anche l’ex Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede.
L’addio di Bonafede
“Torno a fare l’avvocato”. Alfonso Bonafede non nasconde l’amarezza per la scelta di non essere ricandidato alle prossime elezioni del 25 settembre. L’ex ministro fa sapere di non aver mai chiesto alcuna deroga per il terzo mandato. “Senza alcuna ipocrisia, se mi fosse stato chiesto di ricandidarmi, avrei preso in considerazione la possibilità”.
Bonafede diventa così uno dei tanti big che non si candideranno alle prossime elezioni. “Penso sicuramente che si possa fare buona politica sia dentro che fuori dai palazzi”. Lui nel 2018 ha proposto il nome dello sconosciuto Giuseppe Conte a Luigi Di Maio. I due avevano collaborato insieme all’Università di Firenze, dove l’ex premier ha la cattedra ordinaria di Diritto Privato. Per lui c’è un ritorno alla professione di avvocato. E, come per molti big, non si escludono in futuri possibili ruoli di responsabilità nel M5s oppure eventuali, impossibili per il momento, candidature.