Una nuova sconvolgente notizia di cronaca tinge di nero l’estate italiana 2018: è salito a 10 il numero delle vittime accertate nella vicenda degli escursionisti travolti dal torrente ‘Raganello’, sito nel Parco Nazionale del Pollino: il drammatico avvenimento è stato provocato dal maltempo. Lo si apprende da fonti di Palazzo Chigi. Sono 10 i morti, 23 le persone tratte in salvo.
10 morti, per calamità naturale
La notizia che ha particolarmente sconvolto i vacanzieri italiani e non , nelle ultime ore, vede i vigili del fuoco intervenire in quel di Cosenza, nell’area coinvolta da un’improvvisa esondazione del torrente cosentino Raganello, dove si trovavano degli escursionisti. Le piogge che si sono abbattute sulla suddetta zona hanno provocato l’ingrossamento del letto del torrente e alcune persone sono rimaste bloccate su alcuni scogli, mentre erano in attesa di essere recuperate. Sul posto stanno intervenendo gli operatori del soccorso speleo fluviale dei Vigili del fuoco di Cosenza insieme ai Carabinieri. È decollato anche un elicottero.
Il gruppo di escursionisti, che sarebbe stato sorpreso dalla piena, era formato da un quindicina di persone che stavano partecipando ad una visita all’interno dell’area caratterizzata da gole e canyon. Alcuni sono riusciti a raggiungere degli scogli.
«Non abbiamo avuto il tempo di fare nulla»
«È arrivata una valanga d’acqua all’improvviso. Non abbiamo avuto il tempo di fare nulla. Sono stato davvero fortunato. È il racconto di un escursionista olandese, con una vistosa benda in testa, mentre, tra le lacrime, parla della terribile esperienza alle gole. «Una cosa incredibile, l’inferno», aggiunge in un buon italiano: «Sono davvero senza parole e piango le persone che non sono riuscite a salvarsi». Le vittime devono ancora essere identificate, come conferma il sindaco i Castrovillari Mimmo Lo Polito: «Alcune erano accompagnate dalle guide, ma molti erano escursionisti “fai-da-te”. È una tragedia che lascia sconvolti – aggiunge – legata al clima terribile di quest’estate. Speriamo soltanto che non cresca il numero dei morti».