Negli ultimi anni i tassi di mortalità a causa del cancro sono in continua diminuzione ma le diagnosi di quello che viene definito come il “male del secolo” continuano ad essere molto elevate. Anche se i risultati in termini di cura sono sempre più incoraggianti, il tema che alimenta il dibattito nella comunità scientifica ruota intorno al concetto di diagnosi precoce. Riuscire a scovare per tempo un cancro può fare decisamente la differenza per sopravvivenza e per incrementare la qualità di vita. Con la diagnosi precoce, infatti, possiamo scoprire la malattia ai suoi esordi e bloccarne lo sviluppo. Se il tumore non ha ancora raggiunto uno stadio avanzato si può agire preventivamente e ridurre l’impatto di tutti quegli interventi terapeutici che, sebbene straordinariamente efficaci nel combattere le cellule tumorali, danneggiano anche cellule e tessuti sani, con effetti collaterali devastanti. Scopriamo in questa guida scientifica che cos’è la biopsia liquida e perché è considerata il “Santo Graal dei tumori”.
La biopsia liquida: il Santo Graal dei tumori
La biopsia liquida è un semplice esame del sangue messo a punto per individuare eventuali marker tumorali ovvero cellule tumorali circolanti, piccoli frammenti di DNA prodotti dal tumore stesso. Attraverso questo test genetico, il c.d. “Santo Graal dei tumori”, la malattia può essere individuata quando è ancora in uno stadio precoce e non rilevabile con gli strumenti tradizionali. L’accuratezza di questo test (circa il 90%) è impressionante e alimenta speranze per la possibilità di costruire programmi di screening precoci attraverso i quali diagnosticare tempestivamente i tumori.
I risultati attuali della sperimentazione
Fino ad oggi tutte le sperimentazioni di questo test hanno prodotto ottimi risultati e, secondo la National Health Service, il sistema sanitario nazionale del Regno Unito, il test è pronto per essere usato nella pratica sanitaria quotidiana. Dovrebbe costare tra le 500 e le 1000 sterline e i risultati dovrebbe essere ottenuti in tempi abbastanza rapidi, entro circa 2 settimane. Gli studi hanno dimostrato che questo test è maggiormente efficace nella diagnosi di cancro alle ovaie e al pancreas ma, in generale, sembra essere adatto per individuare precocemente circa 10 tipi di tumore.
Diagnosticare precocemente il cancro: altri studi e ricerche scientifiche
Molti sono i biomarcatori utili nella diagnosi precoce del cancro e studiosi di ogni parte del mondo stanno costruendo delle piccolissime particelle artificiali (sensori) in grado di rilevare nel sangue la presenza delle sostanze target. Per esempio, un gruppo studio di Atlanta, Georgia, guidato dal Dottor Anthony J. Dickherber ha creato, in via ancora sperimentale, un sensore in grado di rilevare concentrazioni anche bassissime di mesotelina, un biomarcatore di diversi tipi di tumori. Gli studiosi del Georgia Institute of Technology di Atlanta hanno inoltre presentato un secondo studio, durante la Conferenza Internazionale della Ricerca Sul Cancro sui Sistemi Diagnostici Molecolari nello Sviluppo Terapeutico del Cancro, grazie al quale è stata identificata una proteina che sembrerebbe essere un precursore dello sviluppo di cellule tumorali. Tra le innovazioni di questo brillante gruppo di ricerca anche il chip ACuRay (Acoustic micro-array) che, pratico e a basso costo, potrebbe essere commercializzato e usato in fase di screening per rilevare particelle a basso peso molecolare e quindi difficilmente identificabili.