Papa Luciani: imbalsamazione e misteri da chiarire

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Nell’ultima puntata del noto programma Mediaset Quarto Grado, Alessandra Viero e Gianluigi Nuzzi si sono occupati del caso di morte di Papa Luciani. Sembrano esserci ancora misteri da chiarire sul decesso del pontefice che durò sul soglio solamente un mese. Secondo i documenti ufficiali, il Santo Padre morì di infarto miocardico acuto. Lo staff di Quarto Grado ha cercato di saperne di più, andando ad intervistare un medico legale, il dottor Giuseppe Panichi. In questo articolo vi renderemo note alcune sue dichiarazioni.

Papa Luciani: fu morte naturale?

Fu una semplice morte naturale quella di Papa Luciani? O c’è sotto qualcosa di ancora sconosciuto riguardante il decesso del pontefice avvenuto circa 40 anni fa? “E’ possibile che si sia verificato un infarto senza aver effettuato un’autopsia?” questa è stata la prima domanda che un inviato di Quarto Grado ha fatto al dottor Giuseppe Panichi, che ha risposto: “Ci sono sicuramente degli elementi, che possono indirizzare a questa diagnosi di causa di morte. Nella relazione del collega che al suo tempo ispezionò il cadavere del papa, viene annotata la presenza di un colore rosso scuro della cute che, frequentemente, nei soggetti deceduti per causa cardiaca acuta, effettivamente si riscontra”.

Giuseppe Panichi ha comunque aggiunto: “Ovviamente, non è un reperto sufficiente per poter fare un’affermazione del genere, è altamente indicativo. In seguito, il medico legale ha fatto alcune dissertazioni sull’infarto del miocardio: “L’infarto del miocardio è – spiega Panichi – la morte… in maniera molto semplicistica la possiamo definire, come la morte delle cellule del miocardio…”.

Per quanto riguarda l’imbalsamazione del corpo di Papa Luciani, è possibile dopo tanti anni procedere ad un’autopsia sul corpo del pontefice? E che cos’è l’imbalsamazione? A venirci incontro è sempre il dottor Panichi: “L’imbalsamazione è una procedura – spiega il medico legale – finalizzata a evitare un percorso di decomposizione dei tessuti biologici.

L’imbalsamazione viene fatta utilizzando formaldeide, miscelata con altre sostanze che hanno comunque questa finalità di fissare i tessuti ed impedire il loro processo putrefattivo, e la si fa irrorando il cadavere, attraverso l’albero circolatorio, quindi immettendo attraverso un’arteria questa miscela di formaldeide, facendo poi uscire la miscela da una vena incannulata”. E non solo, Panichi afferma che: “Queste sostanze sono utilizzate appositamente per fissare degli organi. Io posso sicuramente affermare che questa miscela può conservare tessuti ed organi, ma sono trascorsi 40 anni. Bisognerebbe quindi provare a vedere cosa vien fuori”.

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Autore dell'articolo: Redazione Webmagazine24