di Roberto Dall’Acqua
Patrick De Luca, giovane e brillante cantautore e musicista italiano classe 1993, ha un’intensa formazione musicale – che l’ha visto partecipare, tra gli altri, al C.E.T. di Mogol -, le collaborazioni con diversi artisti italiani e la pubblicazione del suo primo singolo, “Es mas grande”. Ora torna a sfiorare i cuori degli ascoltatori con “Voglio dirti qualcosa” (Pako Music Records/Visory Records/Thaurus), il suo nuovo singolo, prodotto da Alberto Rapetti.
Animo da busker
Vocalità limpida e precisa, animo da busker e capacità di fare proprie le influenze musicali a cui attinge, sono solo tre degli elementi che rendono Patrick una delle più luminose leve del nuovo cantautorato italiano.
Viva la vita
“Voglio dirti qualcosa” punta il focus sull’importanza dell’essere e del sentirsi grati per ciò che la vita ci regala, senza dare nulla per scontato. Un abbraccio, un bacio, i momenti vissuti con le persone a cui teniamo; tutta quelle serie di semplici gesti ed attenzioni che rendono un’esistenza degna più che mai di essere vissuta e che, specialmente in questo ultimo anno ci sono mancati, rendendoci consapevoli di cosa conta davvero nei rapporti e nella vita.
Abbracci per stare bene
«Dopo questo periodo che tutti stiamo vivendo – dichiara l’artista –, abbiamo forse capito cos’è importante per ognuno di noi. Le cose semplici di tutti i giorni: gli abbracci, i momenti condivisi. Quando qualcosa ci fa stare bene, diciamolo, il mondo lo deve sapere».
Il mondo interiore
“Voglio dirti qualcosa” è un brano che parla d’amore, ma che, al tempo stesso, suona ritmato, attuale e radiofonico. Mette in risalto non soltanto la caratura della voce di Patrick, ma anche il suo mondo interiore, quel mondo interiore che prende vita e forma in uno splendido mix di note e parole. Perché l’amore sa quanto «la ragione sia sopravvalutata», quella ragione che spesso ci impedisce di fare un passo in più, per noi stessi e per coloro che amiamo. Perché l’amore sa quanto necessario sia, seppur possa apparire difficile, lasciarsi andare, facendo crollare le barriere e «lasciandoci cadere, non sapendo dove andremo a finire», ma facendolo insieme.