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Ragazza di 21 anni aggredita a Firenze
Firenze è notte.
Una pattuglia della polizia soccorre una ragazza di 21 anni aggredita, terrorizzata. Picchiata. Violentata da uno sconosciuto.
La scena è sempre la stessa. Una donna aggredita, una vittima del buio.
Questa volta è accaduto a Firenze.

Una ragazza di 21 anni aggredita la notte scorsa mentre raggiungeva la casa di un’amica attraversando ponte Varlungo a Firenze.
La giovane, soccorsa dalla stradale, racconta l’accaduto.
Camminava sotto il viadotto, quando uno sconosciuto l’avrebbe avvicinata e presa a pugni e poi, abusato di lei.
Appena l’uomo si allontana, la ragazza chiama i soccorsi.
Dalle prime ricostruzioni, all’intervento dei medici in ospedale, le vengono riscontrate diverse lesioni su varie parti del corpo. Ma la squadra mobile di Firenze ha dei sospetti.
Qualche mese prima, c’è stato un analogo caso di violenza, si parla del Giugno scorso. Ora gli investigatori indagano constatando diverse analogie fra le due situazioni. Stessa dinamica, stesso luogo. Ai danni di una donna asiatica.
Nonostante gli appelli delle associazioni contro la violenza sulle donne, questo fenomeno sembra non voler, neanche in minima parte arrestarsi.
In base agli ultimi dati ONU una donna su tre nel mondo ha subito violenza, spesso con gravissime conseguenze.
Che si tratti di casa, lavoro o per le strade la dinamica è sempre la stessa la vittima e il carnefice.
Basti citare lo sconcertante caso avvenuto a Salerno la notte tra il 26 e 27 Agosto 2018.
Una donna, completamente nuda, sanguinante, appesa alle inferiate di un balcone. La polizia che sopraggiunge, si trova davanti agli occhi una scena agghiacciante.
La soccorrono in evidente stato di shock, e la portano in Ospedale.
Ai primi controlli, le vengono diagnosticate delle lesioni in testa, non gravi e guaribili nel giro di pochi giorni.
Ma chi è questa donna? Perché si trova appesa nuda ad un balcone?
LA RICOSTRUZIONE

Da una prima ipotesi di suicidio, viene fuori l’amara verità:
l’ennesima notizia di violenza ai danni di una donna.
La giovane, per sfuggire al suo aguzzino, (tra l’altro suo compagno), a seguito di violenze e percosse, si cala, senza pensare, in preda alla paura, giù dal balcone in condizioni pietose.
Era stata sequestrata dallo stesso che le aveva impedito in ogni modo, di uscire dall’appartamento in via delle Calabrie.
La donna, (di origine Giorgiana), ha paura. Non vede soluzione. Così nell’unico modo che la sua mente terrorizzata, le fa concepire, in un attimo lungo una vita, la fa ritrovare agganciata al poggiolo dell’abitazione.
L’unica cosa che sa è che deve sfuggire a quella situazione funesta. Deve sfuggire alla violenza e alla paura angosciante di ciò che le sta per accadere.
L’uomo è subito denunciato ed arrestato dalla polizia.
Nuda per strada è, testimonianza triste, ed attiva delle conseguenti violenze che molte donne oggi subiscono. Spesso in silenzio, da uomini che tali non sono.
La donna, confessa alla polizia, delle continue brutalità subite e dei continui soprusi che era costretta ad accettare.
Traumatizzata resta in osservazione qualche giorno in ospedale.
Le forze dell’ordine dichiarano, dopo aver svolto un sopralluogo nell’abitazione dell’uomo, di aver ritrovato utensili da cucina con tracce di sangue.
Stando alle confessioni della donna, sono i mezzi con i quali il compagno, di origine Marocchina, la minacciava.
Una volta accertata l’attendibilità dei racconti, il colpevole è arrestato per lesioni e violenza privata.
La paura e la tempestività della ragazza sono stati suoi alleati.
Una situazione così pericolosa, (come altre che tristemente ci siamo lasciati alle spalle), ha portato la vicenda ad un epilogo che poteva essere diverso.