Pro e contro dello smart working. Una forma di collaborazione sempre più diffusa anche in Italia
Pro e contro dello smart working. Oggi sempre più aziende offrono la possibilità ai loro dipendenti di poter svolgere comodamente da casa le proprie mansioni lavorative, senza doversi recare obbligatoriamente in ufficio. Si tratta, appunto, dello “smart working”, letteralmente “lavoro agile”, che sta sempre più prendendo piede nelle aziende del nostro Paese.
Pro e contro dello smart working. In Italia 8 dipendenti su 10 apprezzano il “lavoro agile”
Dai dati relativi ai lavoratori italiani, emerge, infatti, che in Italia 8 dipendenti su 10 apprezzano lo smart working per diversi motivi. Con questa nuova modalità di lavoro non bisogna più svegliarsi presto la mattina per arrivare in orario in ufficio, si può gestire autonomamente il tempo da dedicare al lavoro da svolgere e tanto altro ancora.
Una modalità che consente di conciliare lavoro e vita privata
Ecco qui di seguito elencati i vantaggi e gli svantaggi di lavorare da casa.
I pro dello smart working
– Più tempo per il lavoro, ma anche per se stessi e, di conseguenza, miglior equilibrio tra vita privata e professionale del lavoratore.
– Addio allo stress del viaggio e alle spese extra come benzina, biglietti per i mezzi pubblici, parcheggio.
– Aumento della propria produttività. I lavoratori si sentono più responsabilizzati e questo comporta un miglioramento delle performance e dei risultati raggiunti.
I contro dello smart working
– Isolamento: lo smart working crea una distanza tra lavoratore agile e dinamiche d’ufficio.
– Difficoltà nella pianificazione delle attività. Se da un lato il lavoro agile può consentire di evitare di essere disturbati dai colleghi, dall’altro può portare ad un aumento delle distrazioni derivanti da fonti esterne.
– Mancanza di separazione tra ambiente lavorativo e ambiente domestico.
– Solitudine durante l’orario di lavoro.
– Bassa interazione con il gruppo di lavoro.
– Crescita dei fattori di distrazione.
Smart working sì? Smart working no?
Non solo barriere legate all’aspetto psicologico però. Occorre anche considerare che per il 70% degli intervistati la propria posizione lavorativa non consentirebbe di operare in autonomia e lontano dal proprio ufficio.
Fonte Immagine: Smartwork Reviviscar