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ROMA – È arrivato ancora una volta nel Gran Premio del Messico, il quinto titolo mondiale di Lewis Hamilton. Lo ha fatto in quella che senza ombra di dubbio è stata la più brutta gara degli ultimi anni, per il pilota britannico, ma poco importa se al taglio del traguardo si è rivestito per l’ennesima vota nei sacri panni iridati. Adesso Michael Schumacher è distante “appena” due titoli, a quota sette, la caccia parte già dalla prossima stagione in cerca di un tris consecutivo che lo catapulterebbe ad una sola lunghezza dal kaiser.
Numeri da leggenda
Uno studio sulle statistiche di Hamilton elaborato graficamente da Sports Bwin rivela come i numeri del pilota inglese siano quelli di una leggenda di questo sport, soprattutto se lo si mette a paragone coi piloti odierni. Ad esempio, la percentuale di gare completate su quelle disputate: è curioso notare come il solo pilota nella storia che lo precede sia il suo compagno di squadra, fido scudiero e decisivo soprattutto in questa stagione. Bottas comanda col 92,2% rispetto al 89,4% di Lewis.
Dove nessuno ha fatto meglio, è nella percentuale di gare completate tra i primi dieci della classifica di ogni cara, coloro che vanno a punti. Qui il britannico viaggia oltre l’85%, ben distante Vettel fermo a circa 81%. La costanza di Hamilton la si evince in una statistica ancor più importante e gratificante, quella inerente alla percentuale di podi ottenuti per gare disputate: solamente Fangio, recentemente eguagliato da Lewis per titoli mondiali, ha fatto meglio col 60%, due punti percentuali superiore a Lewis.
Dove il pilota argentino sembra irraggiungibile è nella percentuale di gare vinte, rispetto a quelle disputate: nonostante Hamilton bene si difenda, occupando il gradino più basso del podio nella classifica di tutti i tempi, Fangio domina col 41% rispetto al 31,4% dell’inglese, in mezzo il grande Jim Clark.
Le grandi rivalità di Lewis Hamilton
La storia del neo campione del mondo è costellata da rivalità, quasi tutte superate brillantemente, meno che una: quella con Fernando Alonso. Non è un caso che lo spagnolo, a due gare dal ritiro, sia l’unico pilota veramente ammirato e stimato dal britannico, che con lui ha vissuto un anno difficile e denso di polemiche nel 2007: proprio le ostilità fra i due portarono il titolo mondiale nelle mani di Kimi alla Ferrari, l’ultimo purtroppo di casa a Maranello.
Un’annata, quella uscente, che ha visto Hamilton dominare soprattutto dal sabato. Questo, che potrebbe essere anche ribattezzato il Lewis-Day, ha sancito il primato assoluto dell’inglese nelle pole position conquistate nella storia di questo sport, superando Senna e mettendosi nella scia di Schumacher per quanto concerne le vittorie. Il prossimo anno potrebbe essere quello del sorpasso, anche in questa speciale graduatoria: ma il vero obiettivo, è quello a lungo termine.
Eguagliare Michael e chi lo sa, superarlo, non impossibile grazie a quest’astronave chiamata Mercedes. Per così diventare, a conti fatti, il più forte pilota di Formula Uno di tutti i tempi. Ferrari permettendo.