Programma di monitoraggio dei rifiuti in mare: Direttiva Quadro sulla Strategia per l’Ambiente Marino (Direttiva 2008/56/CE “Strategia Marina“)
Il problema ecologia ha fatto sollevare anche la questione dei rifiuti in mare. Soprattutto negli ultimi 10 anni i mari hanno subito atteggiamenti inquinanti da parte dell’uomo. Il programma di monitoraggio effettuato dall’Italia rispetta quanto stabilito dalla Direttiva Quadro sulla Strategia per l’Ambiente Marino (Direttiva 2008/56/CE detta “Strategia Marina“); inoltre consente di avere una prima fotografia sulla quantità dei rifiuti in mare presenti sui litorali e sui fondali marini.
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È innegabile l’importanza del legame tra i Governi e la ricerca scientifica volta ad esaminare e risolvere il problema emergente dei rifiuti in mare. La Direttiva Europea sulla Strategia Marina rappresenta uno strumento rilevante che ha ottimizzato la collaborazione tra diversi stakeholders.
In Italia esiste una rete operativa, capace di dare seguito alla Direttiva ed è composta:
- dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare (MATTM);
- poi dall’ISPRA;
- ed anche dalle Agenzie (SNPA).
Attuazione Direttiva 2008/56/CE “Strategia Marina” per il problema dei rifiuti in mare
Le azioni previste, al fine di adempiere agli impegni previsti nella Direttiva, fanno parte di una pianificazione ad intervalli prestabiliti anche in relazione ai risultati che emergono. La regia delle operazioni è in mano al MATTM che, dunque, contrasta anche il problema dei rifiuti in mare; inoltre è rilevante anche il ruolo del Reparto Ambientale Marino (RAM) delle Capitanerie di Porto.
Sistema Nazionale Protezione Ambientale
Le Agenzie Regionali per l’Ambiente insieme ad ISPRA compongono il Sistema Nazionale di Protezione Ambientale; dunque presenteranno gli esiti del programma di monitoraggio nazionale sui rifiuti in mare, realizzato ai sensi della Direttiva sulla Strategia Marina. L’Area Marina Protetta di Punta Campanella rappresenterà la collaborazione con il mondo della pesca per la lotta ai rifiuti marini. Fondamentale è non solo il contributo degli esperti ma anche il coinvolgimento degli utilizzatori del mare.
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