I Cambiamenti climatici e le risposte della scienza ai negazionisti
La scienza cerca di illustrare, attraverso risposte concrete, ai negazionisti lo stato di salute del Pianeta e soprattutto i cambiamenti climatici.
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Si susseguono le manifestazioni ed i convegni in favore a tema ecologia per cercare di sensibilizzare quante più persone; dunque, semplici cittadini, imprenditori, esponenti della politica e della scienza provano a dialogare per trovare delle soluzioni ottimali per coniugare salute, economia e stile di vita.
Roberto Buizza è un docente di fisica presso l’Istituto di Scienze della Vita della Scuola Superiore Sant’Anna; inoltre è coordinatore dell’iniziativa federata sul clima, promossa con Scuola Normale Superiore e Scuola Universitaria Superiore IUSS di Pavia.
Cambiamenti climatici e scienza: gas serra (GHGs) – ghiacci – fenomeni meteorologici
I risultati che emergono delle osservazioni confermano che la tendenza rialzista rimane, dunque la concentrazione dei gas serra (GHGs) crescere sempre più velocemente; anche i ghiacci dell’Artico continuano a sciogliersi. L’atmosfera è sempre più calda e si moltiplicano i fenomeni meteorologici estremi.
L’Italia in questi anni sta provando sulla propria pelle le variazioni climatiche e gli effetti che ne seguono; quindi è in prima fila tra i Paesi maggiormente interessati a trovare opportune soluzioni.
Il problema dei cambiamenti climatici deve essere centrale anche perché la popolazione mondiale di 7,5 miliardi ed in continua crescita; aumentano le aree popolate, la densità di popolazione e quindi gli effetti negativi dei fenomeni meteorologici causati dai cambiamenti climatici.
Nel futuro, se la Terra continuerà a riscaldarsi, oltre ad assistere a migrazioni di stampo bellico dovremo aspettarci che il numero dei migranti aumenti per problemi legati ai cambiamenti climatici.
La produzione di energia elettrica ed anche il riscaldamento/raffreddamento degli edifici rappresentano, in media, il 25% circa delle emissioni di GHGs.
La Cina è responsabile della maggiore emissione di GHGs; ma guardando i valori di emissione per persona la classifica cambia e vede in sequenza: USA, Canada, Australia ed Europa.
Emissioni GHGs e energie rinnovabili
In tema di produzione di energia elettrica la migrazione verso energie rinnovabili è molto lenta, ad oggi i paesi con i più grandi valori di emissioni GHGs per persona, tranne il Canada, hanno una produzione da sorgenti rinnovabili in media intorno il 30%. L’anno di riferimento per la svolta ecologica è il 2050, ma è opportuno estremizzare le misure ecologiche già ora per arrivare ad invertire la tendenza di produzione GHGs. La soluzione del problema “Cambiamenti climatici” non passa per un unico binario ma è necessario trasformare i processi produttivi, migliorare il trasporto ma anche cambiare gli stili di vita.
I Governi che si stanno alternando hanno inserito nelle Manovre misure in favore di uno sviluppo tecnologico all’interno delle imprese; infatti anche in questi giorni si parla di Industria 4,0, altamente innovata. Il prossimo passo dovrebbe essere quello verso una Industria 5.0 de-carbonizzata.
Considerando le stagioni più calde in Europa, dal 1979 ad oggi, i 5 anni più caldi sono proprio i più recenti; mentre il riscaldamento rispetto agli anni ’80 è maggiore di circa 2 gradi (dati Copernicus Climate Change Service, C3S).
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