Luciano Spalletti è il nuovo allenatore dell’Inter. Una scelta obbligata, quella di Suning che si ritrova con un tecnico che era l’ultima scelta. La dirigenza cinese le ha provate tutte prima con Simeone, poi, con Conte. E’ arrivato anche a contattare Pelegrino e Jardim. Tutti hanno declinato. Alla fine non rimaneva che l’allenatore di Certaldo, che, nel frattempo, si era fatto terra bruciata a Roma.
Spalletti, tecnico regionale
Luciano Spalletti e l’Inter provano ad unire le forze per uscire da una situazione di mediocrità. Il tecnico di Certaldo, eterno secondo in Italia, prova a rifarsi una “verginità” con il club che, dopo il triplete del 2010, è sprofondato in una crisi senza fine.
I risultati di Spalletti parlano di fallimenti e figuracce a livello europeo (sia con la Roma che con lo Zenith) , ma, a livello nazionale, le sue squadre hanno sempre ben figurate. Con lo Zenith ha collezionato due titoli, mentre, con la Roma, ha vinto due coppe Italia, riuscendo spesso e volentieri ad arrivare secondo.
Inoltre, l’ex allenatore giallorosso, gioca un calcio piacevole ed è in grado di esaltare la rosa che a disposizione Giocatori come Perrotta e Naingollan li ha inventati lui nel ruolo di tuttocampisti. Anche la rinascita di Dzeko è opera sua.
In nerazzurro avrà il suo bel da fare: rigenerare un ambiente depresso, dopo anni di fallimenti.
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Mercato all’altezza
La prima cosa su cui Spalletti ha ottenuto garanzie è un mercato all’altezza. In questi anni, l’Inter ha collezionato pacchi a non finire. Gli ultimi due, hanno portato la premiata ditta Joao Mario-Gabigol. Per questo, occorrerà che Sabatini prenda giocatori veri e non scommesse alla Ucan o alla Doumbia. L’Inter deve ripartire ha l’obbligo di tornare in Champions League.
La società, inoltre, dovrà appoggiare in tutto e per tutto, un tecnico che è stato ingaggiato per mancanza di alternative. Perchè questa è la verità.
Se queste condizioni non si avvereranno, si andrà incontro all’ennesimo fallimento.