SPID a rischio: il futuro dell’identità digitale in Italia in bilico

 

La scadenza delle convenzioni e le richieste dei gestori

Il Sistema Pubblico di Identità Digitale (SPID) è in pericolo in Italia, poiché le convenzioni con gli 11 gestori scadranno il 22 aprile e questi chiedono un aumento del finanziamento.

Lo SPID è utilizzato da oltre 33 milioni di italiani per accedere ai servizi online della Pubblica Amministrazione, dell’Inps, della sanità e di altre realtà. Se non si arriverà a un accordo in tempi ragionevoli, la fine di aprile potrebbe coincidere con una sospensione del servizio SPID, con conseguenze pesanti per i cittadini che vi fanno affidamento.

Il successo dello SPID in Italia e in Europa

Lo SPID è considerato un successo in Italia e in Europa, essendo il servizio pubblico di questo tipo più utilizzato. Secondo i gestori, il solo Inps avrebbe risparmiato 100 milioni di euro nella gestione degli accessi grazie all’affidamento a SPID. Pertanto, anche se lo Stato aumentasse la cifra versata ai gestori fino ai 50 milioni richiesti, si realizzerebbe comunque un risparmio.

Il futuro dello SPID e il portafoglio elettronico europeo

La questione del futuro dello SPID potrebbe portare a uno scontro duro tra le parti nelle prossime settimane, con il governo e gli operatori su fronti del tutto opposti. Inoltre, la scadenza della convenzione coincide con l’inizio della fase di transizione verso il portafoglio elettronico europeo, che comporterà la creazione di un’identità digitale unica per ogni cittadino dell’Unione.

Il dilemma dell’Italia

In questo contesto, l’Italia potrebbe dover affrontare il dilemma di abbandonare lo SPID a favore di un sistema di autenticazione europeo, oppure di cercare di integrarlo con il portafoglio elettronico europeo. In ogni caso, il futuro dell’identità digitale in Italia è ancora incerto e dipende dalle decisioni del governo e degli operatori del settore.

La sospensione del servizio SPID avrebbe gravi conseguenze per i cittadini e le imprese che vi fanno affidamento, oltre ad arrecare danni all’immagine dell’Italia nell’ambito della digitalizzazione dei servizi pubblici. È necessario trovare una soluzione che consenta di garantire la continuità del servizio e l’evoluzione dell’identità digitale italiana in un’ottica europea.

 

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Autore dell'articolo: Cesare Di Simone

Passione sfrenata per tutto ciò che è tecnologico utente di lungo corso Android e sostenitore di tutto ciò che è open-source e collateralmente amante del mondo Linux. Amante della formula uno e appassionato dell'occulto. Sono appassionato di oroscopo mi piace andare a vedere cosa dicono le stelle quotidianamente.

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