Tim Open Fiber ancora contrasti sulla rete unica. Botta e risposta tra le due aziende leader nel settore delle telecomunicazioni circa la fibra ottica
Tra Tim e Open Fiber ancora contrasti soprattutto con le dichiarazioni dei due presidenti Salvatori Rossi (Tim) e Franco Bassanini (Open Fibra).
Il tutto nasce dopo un servizio del programma Rai Report dal titolo Senza Fibra circa lo stato della fibra ottica nel nostro paese; in relazione al tema infatti il presidente Tim Rossi aveva dichiarato:
L’Italia è quasi l’unico paese al mondo a non avere una rete fisica unica, ma ad averne una e mezza; intendendo cioè per “mezza” la Open Fibra.
Ovvia la replica della concorrente con il suo presidente Bassanini:
La definizione che Rossi dà della rete di Open Fiber come “mezza”, mi pare assolutamente lusinghiera.
Se in due anni e mezzo la società che presiedo ha costruito una rete in fibra ottica future proof che ammonta alla metà dell’infrastruttura legacy (per lo più in rame) che TIM ha realizzato in cinquant’anni; ben vengano ancora due anni e mezzo di sana competizione per dotare tutto il Paese della rete di cui ha urgente bisogno.
Botta e risposta tra presidenti, Bassanini prosegue:
All’eventuale infrastruttura unica, si può pervenire solo se si tratterà di un’infrastruttura terza e neutrale, in grado di assicurare un totale level playing field tra i service provider.
Lo stesso orientamento è condiviso a larghissima maggioranza dal Legislatore italiano nella legge di conversione del decreto legge 23 ottobre 2018.
In esso, il modello di una infrastruttura unica wholesale only, è stato indicato come il più adatto per favorire gli ingenti investimenti necessari a realizzare una infrastruttura ad altissima capacità.
“Questo è il problema da affrontare, per progredire verso l’infrastruttura unica.
Se non ci sono le condizioni per sciogliere questo nodo, se TIM mira solo a tornare al monopolio, è meglio onestamente attrezzarsi alla competizione infrastrutturale.