Ue, accettate le manovre italiane
Ue, al momento approva le manovre adottate dall’Italia con riferimento ai conti dell’anno passato. Sono arrivate le raccomandazioni della Commissione europea che afferma di non aprire alcuna procedura d’infrazione contro il nostro Paese. Tuttavia, quanto fatto non sarà sufficiente per il 2018. L’Europa ritiene che sarà necessario introdurre nuovamente l’Imu per i redditi più alti. Il ministro Padoan non è però d’accordo. In ogni caso, la speranza è che le elezioni del 2018 non distraggano l’Italia dai propri doveri.
Una toppa che non basterà per il futuro
L’Unione Europea accetta la manovre di correzione alla Finanziaria 2017, approvata in Italia lo scorso aprile. E questo per far fronte al ricorso eccessivo al disavanzo. Ma si tratta di una pezza, un palliativo, per risolvere il problema nel breve periodo. Nel senso che al momento non serve altro per essere in regola. Tuttavia, per il futuro servirà altro. L’Italia vorrebbe diminuire la somma di 10 miliardi che servirebbe per riequilibrare il PIL, considerando anche che la manovra del prossimo autunno è già fortemente appesantita dall’aumento dell’Iva, che però il Governo dichiara già di voler bloccare.
Bruxelles chiede la reintroduzione dell’IMU
Per rafforzare la ripresa, l’Unione Europea ritiene che l’Italia debba spostare la tassazione dai fattori produttivi ai beni. Ritorna così un tema spinoso, quello dell’IMU sulle case, abolito dal Governo Renzi. Bruxelles invita l’Italia a garantire la sostenibilità dei conti e, per far questo, sarebbe necessario prevedere la tassazione delle prime case per i redditi più alti e riformare il catasto. L’esecutivo dovrebbe eliminare quelle tassazioni che aggravano la produzione e bloccano la crescita e colpire maggiormente le ricchezze. Le raccomandazioni non trovano però l’accordo del ministro delle finanze Padoan, il quale ritiene non sia una buona idea rivedere la posizione su una tassa che è stata appena abolita.
Immagine presa da: http://www.today.it/politica/ultimatum-ue-italia.html
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