Un fegato nei linfonodi

Un fegato nei linfonodi, una soluzione strabiliante

 

I vari organi del nostro corpo sono di estrema utilità ed importanza. Alcuni di essi non sono vitali e in caso di patologie gravi possono essere rimossi (come per esempio la milza). Altri invece sono vitali e il loro funzionamento dovrebbe essere sempre perfetto. Uno degli organi umani più importanti è il fegato. Di recente è stata messa a punto una tecnica (al momento in fase di studio) per creare un fegato nei linfonodi in caso di danneggiamento del fegato di un paziente.

Cosa è il fegato

Il fegato è un organo estremamente importante per il corpo umano. È la ghiandola più grande dei nostri corpi. Ha molteplici funzioni. Una delle più importanti è quella di filtrare sostanze tossiche dal sangue. Ma non solo. Il fegato serve anche per il corretto funzionamento di molteplici attività metaboliche, a produrre la bile per la digestione, a sintetizzare le proteine del plasma sanguigno e ad immagazzinare zuccheri. Inoltre può svolgere le funzioni della milza quando quest’ultima viene asportata. Per chi non lo sapesse, la milza è un organo simile ad una “base militare” del nostro sistema immunitario e di cellulle addette alla pulizia interna del corpo umano (come i macrofagi); inoltre è utilizzata anche per immagazzinare sangue venoso e globuli bianchi.

Il fegato quindi è molto importante e di vitale importanza. Capita, però, che in determinate condizioni e patologie (come per esempio con l’abuso eccessivo di alcol e droghe o per malattie come l’epatite) il fegato si danneggia in una porzione talmente grande (biologicamente parlando) che non può più rigenerarsi. In seguito al danneggiamento del fegato (che può essere causato anche da avvelenamento) deve essere asportato e sostituito da un altro fegato, e quindi completare un trapianto.

Quella del trapianto di fegato può sembrare la soluzione migliore, ma tra dubbi, incertezze, anomalie, possibili rigetti, poca sicurezza, esiti anche negativi e lunghe attese; può risultare molto “fastidioso”.

Un recente studio spiega invece la creazione di un fegato nei linfonodi. Bypassando tutto lo stress e il disagio di un trapianto di fegato.

Un nuovo fegato nei linfonodi

Secondo una nuova tecnica medica sviluppata da alcuni ricercatori dell’università di Pittsburgh (USA) si può letteralmente coltivare un fegato invece di trapiantarlo. In poche parole, alcuni studi del 2011 hanno evidenziato che immettere degli epatociti (le cellule sane del fegato) nei linfonodi (vicini alla sede originaria del fegato malato) dei topi permetteva la nascita di un nuovo fegato praticamente identico ad un fegato normale. In poche parole si formava un fegato effettivo, l’unica differenza è che non si trovava nella sede naturale, ma in una sede “a parte”, appunto nei linfonodi.

Gli importantissimi linfonodi

I linfonodi sono delle ghiandole importantissime per il nostro corpo. Sono distribuiti per tutto il corpo umano e sono parte integrante del sistema linfatico. Questo sistema, che comprende organi, vasi linfatici, parte del sistema circolatorio e sistema immunitario, serve a trasportare la linfa. La linfa è un liquido biologico che contiene varie sostanze utili per il corpo umano e che viene distribuito (dal sistema linfatico stesso) nei vari tessuti umani e nel sangue (trasportando per esempio proteine, acqua, grassi, elettroliti ed altri elementi).

Questa linfa contiene anche dei particolari globuli bianchi chiamati linfociti ed è fondamentale per la lotta contro le infezioni. Infatti oltre alla linfa, per combattete le infezioni il sistema linfatico sfrutta i linfonodi come vere e proprie “stazioni di controllo” sia per filtrare la linfa che per “bloccare ed eliminare sul nascere” alcuni patogeni ed evitare la loro diffusione nel corpo.

Non a caso talvolta i linfonodi possono gonfiarsi in caso di infezioni o, in casi più gravi, a causa della presenza di tumori. Sembra fantascienza, ma nel nostro corpo abbiamo un vero e proprio mondo, un microcosmo con le sue relative regole, protagonisti e processi. Del resto nel nostro corpo non circola solo il sangue, ma anche la linfa ed altre sostanze, con dei veri e propri sistemi a sé.

Il futuro del fegato nei linfonodi

I linfonodi, quindi, possono essere considerati come strutture biologiche estremamente attive. È per questo motivo che gli autori dello studio sulla riproducibilità del fegato nei linfonodi hanno scelto proprio i linfonodi per far crescere un nuovo fegato quando quello originario non è più funzionante. Oltre ai test passati sui topi, di recente hanno testato questa tecnica anche su un altro animale più “simile” all’uomo, il maiale. Anche i test sui maiali hanno avuto riscontri eccezionali.

In poche parole i ricercatori hanno prima prelevato alcune cellule sane dal fegato dei maiali e successivamente hanno riprodotto delle malattie al fegato nei maiali. Utilizzando le cellule del fegato nei linfonodi dei maiali si è andato a ricreare un fegato sostitutivo, completo al 100%. Infatti i fegati “clonati” sono identici ai fegati originali, sia per quanto riguarda la struttura (quindi anche coi dotti biliari) che per le funzioni. In poche parole si tratta di un fegato che sostituisce un fegato rimosso o sostiene una porzione di fegato originario malato senza bisogno di asportarlo.

I test sui topi e sui maiali sono estremamente promettenti. Visto che quegli animali hanno recuparato a pieno la funzionalità dei loro fegati e godono di ottima salute. Inoltre la crescita di un fegato nei linfonodi non diventa eccessivo ed incontrollato (aumentando il rischio di tumori), ma è controllato da vari processi biologici, quindi è alla pari di un fegato originale. A tutti gli effetti si ricrea un fegato completamente funzionante.

Una speranza a cui affidarsi

Gli studi su questa meravigliosa tecnica devono andare avanti, e prima dei test sugli umani bisogna capire anche se le cellule del fegato di animali sani possono in egual modo formare senza problemi un fegato in un animale invece malato, senza nessun rigetto (rigetti che vengono “curati” nei trapianti tramite degli immunosoppressori e quindi completare un trapianto). Ciò può dimostrare che molti possono “donare senza stress” piccole cellule del fegato che a loro volta possono essere riprodotte in laboratorio. Si potrebbe creare una tecnica talmente precisa, affidabile e durevole che possono essere evitati i trapianti (spesso e volentieri non affidabili e molte volte rischiosi; riducendo anche di molto il traffico illecito di organi) e far guarire completamente le persone senza nessun effetto collaterale (causati spesso dai medicinali) e senza nessuno stress. Si spera anche che questa fenomenale scoperta possa essere ampliata anche verso altri organi.

Vi ricordiamo che per il corretto funzionamento del fegato è consigliabile assumere spesso i seguenti cibi: aglio, cipolla, succo di limone (in modo limitato se si soffre di malattie allo stomaco come la gastrite), frutta secca, carciofi, cavoli, mele e noci. Oltre ad avere uno stile di vita sano, attivo e con un’alimentazione giusta ed equilibrata.

Questa strabiliante notizia dimostra anche che molte cure alle malattie si trovano nel nostro stesso corpo (cure non attive per qualche strano motivo) e possono stravolgere la medicina. Una medicina che non deve pensare al business ma al progresso, al futuro e alla vera salute.

 

Fonte immagine: un COME

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Autore dell'articolo: Redazione Webmagazine24

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