Vaccini, l’elenco di quelli obbligatori per iscriversi a scuola
Vaccini, il ministro della sanità, Beatrice Lorenzin, ha predisposto un testo di legge in cui vengono elencati quelli obbligatori per l’iscrizione a scuola. Il testo è già stato sottoposto al Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni. Domani, il ministro lo porterà in consiglio, che lo dovrà discutere attentamente. In realtà, da Palazzo Chigi arrivano voci per cui non ci sarebbe nessun testo di legge da vagliare. Dunque, quella della Lorenzin è probabilmente solo una bozza. Tuttavia, il ministro fa sapere di aver progettato questo testo in concerto con il ministero. Pare che sia stata superata anche la distinzione tra vaccinazioni obbligatorie e raccomandate. L’intento è di aumentare i vaccini obbligatori. Serve maggiore sicurezza, ad opinione del ministro.
Lo Stato arriva dopo le Regioni
Già alcune Regioni si sono attivate nello stesso senso. In Emilia Romagna e in Lombardia, ad esempio, sono state approvate leggi che richiedono vaccinazioni obbligatorie per l’iscrizione agli asili nido. Altre regioni, come Toscana e Piemonte, stanno approvando norme simili. E’ infatti dalle amministrazioni locali che il Parlamento è stato sollecitato per arrivare a stabilire l’obbligatorietà delle vaccinazioni per frequentare la scuola. Secondo il ministro, il Paese è pronto per fare un passo avanti, perché ha compreso l’importanza della vaccinazione. Anche se, non bisogna dimenticare, che ancora una parte dei genitori non vuole vaccinare i propri figli.
Resistono i no-vax
Resta sempre chi si oppone fermamente all’obbligatorietà dei vaccini. E così come le polemiche e i contrasti si sono presentati a livello locale, sicuramente anche a livello nazionale ci saranno dibattiti piuttosto accesi. Il primo timore che una legge del genere suscita è quello che si realizzi una lesione del diritto di accesso alla scuola. Tuttavia, il testo della Lorenzin non si arresta alla scuola dell’infanzia, ma coprirebbe tutto il percorso di istruzione obbligatoria. Il rischio non può infatti dirsi limitato ai primi anni di scuola, secondo il ministro.
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