Arrivato dalla Camera il via libera definitivo al decreto: voti a favore sono stati 296, i contrari 92.
Era stato approvato il 20 luglio scorso dal Senato il cosiddetto “decreto vaccini”, con numerose modifiche rispetto al testo proposto originariamente dal ministro della salute Beatrice Lorenzin. Il provvedimento è poi passato in esame alla Camera: l’approvazione definitiva è arrivata oggi. Vediamo in dettaglio i contenuti del testo.
Vaccinazioni obbligatorie: da 12 a 10
La prima novità riguarda il numero delle vaccinazioni obbligatorie: non più 12, come nella versione originale del decreto Lorenzin, ma 10.
Le vaccinazioni in questione – obbligatorie anche per minori stranieri non accompagnati – sono:
- antipoliomielitica;
- antidifterica;
- antitetanica;
- antiepatite B;
- antipertosse;
- anti Haemophilus influenzae di tipo b;
- antimorbillo;
- antiparotite;
- antirosolia;
- antivaricella.
Obbligo e scuola: Senza questi vaccini non si potrà accedere agli asili nido e alle scuole materne. Si potrà invece frequentare la scuola dell’obbligo (primaria, secondaria di primo grado, primo biennio della secondaria di secondo grado), ma sono previste sanzioni, anche se più leggere rispetto a quelle indicate in prima battuta.
L’obbligo si riferisce sempre alla “coorte di nascita”, cioè all’età del bambino al momento dell’iscrizione a scuola. Quindi: un bambino che a 8 mesi comincia il nido non dovrà già essere vaccinato per morbillo, rosolia, parotite e varicella, visto che questa vaccinazione è in calendario tra 13 e 15 mesi. (Ovviamente, dovrà però esserlo nei tempi previsti). Inoltre, i bambini nati prima del 2017 non dovranno per forza essere vaccinati contro la varicella, visto che questo vaccino è stato inserito solo nell’ultimo calendario vaccinale (2017-2019).
Vaccini singoli e Vaccinazioni “consigliate”
I 10 vaccini obbligatori sono proposti in formulazioni multicomponente, cioè contenente più vaccini insieme. In particolare, si parla di esavalente, contro antipoliomielitica, antidifterica, antitetanica antiepatite B, antipertosse e anti Haemophilus influenzae e di trivalente contro morbillo, parotite e rosolia. E c’è anche una formulazione tetravalente, contro morbillo, parotite, rosolia e varicella.
Questa situazione fa sì che, per rispettare l’obbligo, chi ha già fatto naturalmente una di queste malattie deve comunque essere vaccinato contro la malattia stessa, in quanto il vaccino è presente nella formulazione multicomponente. Ora, però, il testo approvato dal Senato prevede la possibilità che le regioni richiedano, nelle gare d’acquisto, vaccini “singoli” (monocomponenti), oppure in formulazioni combinate nelle quali sia assente, di volta in volta, uno degli antigeni. Ma attenzione: questi vaccini sono più costosi di quelli esavalenti o trivalenti, e per questo il loro acquisto potrà avvenire “solo nei limiti delle possibilità del Servizio sanitario nazionale”.
Oltre alle vaccinazioni obbligatorie, ne sono previste quattro caldamente consigliate, che saranno offerte dalle regioni in maniera attiva e gratuita: in pratica, i bambini saranno convocati dalle Asl anche per fare queste vaccinazioni, senza che le famiglie debbano spendere nulla per farle. Si tratta di:
- antimeningococcica B;
- antimengingococcica C;
- antipneumococcica;
- antirotavirus.
Obbligo “a tempo” e Sanzioni
Per quattro dei 10 vaccini obbligatori (antimorbillo, antirosolia, antiparotite e antivaricella) la condizione dell’obbligo sarà rivista – con possibilità di revoca – ogni tre anni, sulla base dei dati relativi alla diffusione delle malattie e alle coperture vaccinali raggiunte.
Se il bambino che deve frequentare la scuola dell’obbligo non è vaccinato, per la famiglia scatta una multa da 100 a 500 euro (dunque significativamente più bassa che nella prima versione del decreto, dove il tetto massimo era di 7500 euro). È invece venuto meno ogni riferimento a eventuali segnalazioni delle Asl ai Tribunali per i minori.