Vaccino contro Coronavirus: la corsa porta ad un risultato peggiore?

Vaccino contro Coronavirus: la corsa porta ad un risultato peggiore?

 

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Gli scienziati hanno avvertito che l’adozione anticipata di un vaccino contro il Coronavirus potrebbe portare ad una qualità peggiore dello stesso. In particolare, potremmo avere un’interruzione dei test per creare delle possibili versioni migliorate. L’immunizzazione contro la malattia non sarà una semplice faccenda di “spegnere” il virus una volta che appare il primo vaccino, spiegano gli esperti. In effetti, potrebbe esserci una notevole confusione poiché i ricercatori lottano per individuare le versioni migliori per diversi gruppi vulnerabili, come gli anziani.

I vaccini che arrivano più velocemente sono i più sperimentali. È possibile che non saranno così eccezionali e che altri, creati utilizzando metodi più collaudati ma più lenti, potrebbero essere migliori“, ha affermato il professor Adam Finn dell’Università di Bristol. “Ma dimostrare questo punto diventerà molto difficile se molte persone hanno già ricevuto il primo vaccino. Avrà bisogno di un gran numero di persone per dimostrare qual è il migliore o se un vaccino diverso è più adatto a gruppi particolari, come gli anziani “. Finn ha spiegato che il confronto in termini di efficacia non lo stanno svolgendo abbastanza bene. Un totale di 198 vaccini Covid sono attualmente in fase di sviluppo in tutto il mondo con quattro versioni chiave in fase di sperimentazione finale di fase 3. Questi includono BNT162b2 di Pfizer e il vaccino Oxford AstraZeneca.

Vaccino contro Coronavirus: sarà efficace? Funzionerà?

I risultati di questi studi, in cui ciascuno viene confrontato con un placebo, sono previsti in settimane o mesi. Una volta che il primo vaccino che mostra l’efficacia nel contrastare il Covid-19 sarà rivelato, ci sarà un’enorme pressione per usarlo immediatamente. I candidati chiave sarebbero gli operatori sanitari che si occupano quotidianamente dei casi Covid e altri ad alto rischio di contrarre l’infezione. Ma per gruppi come gli anziani, che tendono ad avere un sistema immunitario più debole, sarà necessaria molta cautela.

Il problema è che è improbabile che le prime sperimentazioni sui vaccini dimostrino quanto questi prodotti funzionino bene in queste popolazioni“, ha detto Kanta Subbarao, direttrice dell’Organizzazione mondiale della sanità, in un editoriale su Nature la scorsa settimana. “Sappiamo che i vaccini spesso funzionano meglio negli adulti giovani e sani. Per questo motivo arrivano con dosi maggiori per aumentare l’immunità alle malattie. Al momento non abbiamo chiari in che misura gli studi clinici valuteranno l’efficacia in coloro che appartengono alle comunità etniche minoritarie“.

In altre parole, entro la primavera, diversi vaccini potrebbero aver superato i loro studi senza che analizzare il meccanismo per selezionare il più efficace per i diversi gruppi di persone. Questo rappresenta di fatto un problema a livello mondiale e non solo limitato a qualche nazione. La previsione consiste nell’approvare qualsiasi vaccino che protegga almeno la metà di coloro a cui viene iniettato. Il problema arriverà con i vaccini successivi che non sapranno se risulteranno migliori o no della prima versione.

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Fonte immagine copertina: Pixabay

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Autore dell'articolo: Francesco Menna

Mi chiamo Francesco, classe 96. Laureato in Ingegneria Meccanica e studente alla magistrale di Ingegneria Meccanica per l'Energia e l'Ambiente alla Federico II di Napoli. Passione sfrenata per tutto ciò che ha un motore e va veloce. Per info e collaborazioni inviare una mail a framenna96@gmail.com

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