Vaccino contro Coronavirus: USA rifiutano di collaborare

Vaccino contro Coronavirus: USA rifiutano di collaborare

 

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Il governo degli Stati Uniti ha affermato che non parteciperà a un’iniziativa globale per sviluppare, produrre e distribuire equamente un vaccino contro il Coronavirus. Si tratta di uno sforzo co-guidato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Il Covid-19 Vaccines Global Access Facility (Covax) è un piano sviluppato dall’OMS, insieme alla Coalition for Epidemic Preparedness Innovations e Gavi, la Vaccine Alliance, e ha lo scopo di accelerare lo sviluppo e la sperimentazione di un vaccino e lavorare per la distribuzione globale. L’OMS ha annunciato il mese scorso che più di 170 paesi erano in trattative per partecipare all’iniziativa Covax.

La notizia ha trovato conferme proprio da un portavoce della Casa Bianca, Judd Deere. “Sotto la guida del presidente Trump, la ricerca, lo sviluppo e le sperimentazioni sui vaccini e sulle terapie sono progrediti per fornire farmaci innovativi ed efficaci guidati da dati e sicurezza e non frenati dalla burocrazia governativa. Gli Stati Uniti continueranno a coinvolgere i nostri partner internazionali per assicurarci di sconfiggere questo virus, ma non saremo vincolati da organizzazioni multilaterali influenzate dalla corrotta Organizzazione Mondiale della Sanità e dalla Cina“. Dunque, l’America, proseguirà le ricerche sul vaccino per conto proprio.

Di fatto, con una mossa denigrata dagli esperti di salute, l’amministrazione Trump ha annunciato a maggio il ritiro dall’OMS e il taglio dei fondi all’organizzazione. Gli Stati Uniti hanno finanziato con maggior percentuale l’organizzazione contribuendo con 450 milioni di dollari in quote associative e contributi a programmi specifici. Donald Trump ha affermato che l’OMS era controllata dalle influenze cinesi.

Vaccino contro il Coronavirus: gli USA studieranno per fatti loro

Esperti sanitari affermano che il rifiuto degli Stati Uniti di partecipare a Covax significa che credono negli studi effettuati da se stessi. Inoltre, incentivano gli altri Paesi a fare lo stesso. Questo, potrebbe comportare una “gara” all’accaparramento del vaccino e a prezzi più alti per le dosi.

Di fatto, Suerie Moon, co-direttrice del Global Health Center presso il Graduate Institute of International and Development Studies di Ginevra, ha detto al Washington Post che la mancata partecipazione degli Stati Uniti all’iniziativa rappresenta un “vero colpo” allo sforzo globale per garantire un vaccino. “Il comportamento dei paesi quando si tratta di vaccini in questa pandemia avrà ripercussioni politiche oltre la salute pubblica“, ha aggiunto.

Dunque, l’America concentra gli sforzi per sviluppare un vaccino da produrre in 300 milioni di dosi entro gennaio del 2021. Trump ha indicato che il suo obiettivo è quello di sviluppare un vaccino entro il giorno delle elezioni. Gli esperti sanitari hanno indicato che probabilmente servirà molto più tempo per far testare e approvare un vaccino. Gli alti funzionari dell’OMS hanno messo in guardia contro i potenziali impatti del “nazionalismo del vaccino“. Questo comporta che le dosi del vaccino diventano proprietà delle nazioni più ricche.

L’America, dunque, produrrà il proprio vaccino? Oppure cambierà idea in un futuro non troppo lontano? Di fatto, Donald Trump, ha affermato l’influenza cinese da parte dell’OMS. Tuttavia, in passato i social hanno dimostrato che molte cose dette dal Presidente, in realtà non hanno fondo di verità. Spesso, infatti, i social hanno linkato articoli da fonti attendibili sotto i post di Trump. Twitter in particolare ha “colpito” maggiormente il Presidente Americano.

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Fonte immagine copertina: Pixabay

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Autore dell'articolo: Francesco Menna

Mi chiamo Francesco, classe 96. Laureato in Ingegneria Meccanica e studente alla magistrale di Ingegneria Meccanica per l'Energia e l'Ambiente alla Federico II di Napoli. Passione sfrenata per tutto ciò che ha un motore e va veloce. Per info e collaborazioni inviare una mail a framenna96@gmail.com