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Nell’ultima puntata del noto programma Mediaset Quarto Grado, Alessandra Viero e Gianluigi Nuzzi hanno deciso di ricordare la piccola Yara Gambirasio (13 anni al momento della morte). Sono stati mostrati alcuni video riguardanti la sua breve vita su questa terra. In alcuni di essi si è potuta vedere la 13enne volteggiare felice all’interno della palestra da lei frequentata. Yara era solita allenarsi nella sua disciplina preferita: la ginnastica ritmica.
Il suo obiettivo era diventare una ginnasta professionista, un sogno, quello della ragazzina, spezzato da una mano assassina la sera del 26 Novembre 2010. Yara è un nome di origine arabo, che in italiano significa: “Piccola farfalla”.
Yara Gambirasio: un piccolo angelo che sarà sempre nei nostri cuori
Era bella Yara Gambirasio, una ragazzina acqua e sapone, sorridente (nonostante l’apparecchio ai denti) e amante della vita. Oggi Yara sarebbe una ragazza di 20 anni e magari avrebbe realizzato il suo sogno di diventare una campionessa di ginnastica ritmica. Quarto Grado ha voluto ricordare così la ragazzina di Brembate: felice e spensierata. Come del resto appare nelle foto messe in onda durante l’ultima puntata della trasmissione Mediaset. Yara portava un apparecchio ai denti, che tuttavia non inibiva affatto il bel sorriso della ragazzina, un apparecchio che forse oggi, se fosse ancora tra noi, non userebbe da un bel po’.
Yara Gambirasio: un triste caso di cronaca nera, ma non solo questo
Quando oggi pensiamo alla piccola Yara Gambirasio, ci tornano per forza in mente i vestiti strappati, che la giovanissima indossava quando venne ritrovata cadavere nel campo di Chignolo nel Febbraio del 2011, qualche mese dopo la sua scomparsa. Tuttavia, Yara è molto più di questo, molto più della sua morte, molto più del triste caso di cronaca nera che ha visto la povera piccola coinvolta.
Yara era solo una bambina e merita di essere ricordata come tale: nelle sue emozioni semplici, nell’affetto di mamma e papà, in quello dei fratellini e nel dolce ricordo delle sue amiche, compagne di scuole e di palestra. Yara forse non camminerà più su questa terra fisicamente, ma il suo spirito è più vivo che mai nel cuore di tutti noi che abbiamo imparato a conoscerla ed amarla. Unendoci all’omaggio di Quarto Grado, vogliamo quindi dire: “Ciao Yara, ti vogliamo bene, piccolo angelo”.