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Allarme Barriera Corallina: situazione in declino. Negli ultimi 5 anni il Patrimonio mondiale Unesco ha subìto un tracollo che preoccupa
Allarme Barriera Corallina lanciato dunque dall’Authority del Parco Marino della Grande Barriera Corallina hanno declassato da “poor” a “very poor”.
La vera emergenza è il cambiamento climatico in quanto i bianchi corallini hanno subito un declino in seguito a due ondate di calore.
Questo, dall’altro lato, ha provocato uno sbiancamento nel 2016 e 2017 che hanno causato anche una perdita estesa di habitat e degrado.
Altra minaccia che genera allarme per la Barriera Corallina, è dato dall’inquinamento da scarichi agricoli insieme alo sviluppo urbano costiero e l’utilizzo umano, come la pesca illegale
Gli autori infatti affermano:
Le difficoltà della Barriera non si attenueranno se non vi sarà un’azione urgente, nazionale e globale, per affrontare la crisi climatica.
La finestra di opportunità per migliorare il futuro di lungo termine della barriera è adesso.
La barriera è globalmente riconosciuta per la migliore gestione tra le aree marine protette del mondo e i suoi valori di patrimonio mondiale rimangono intatti.
Ma questo è un momento critico nella sua storia.
Dal canto suo il Ceo dall’Authority aggiunge:
Mitigare l’impatto del cambiamento climatico e dell’inquinamento dell’acqua, insieme con una gestione basata sulla resilienza, sono azioni essenziali per migliorare la salute della barriera.
Incontro a Modena sui coralli a settembre
Dal 3 al 6 settembre prossimi, per la prima volta dall’edizione di esordio del 1971, ospita il congresso mondiale sui coralli con esperti provenienti da 23 paesi.
Ad aprire il simposio il professor John Pandolfi dell’Università australiana del Queensland, tra i massimi esperti mondiali di barriere coralline.
Inoltre è di qualche giorno fa la notizia della scoperta di una distesa di pomice grande come Manhattan, nata da un vulcano.
Vulcano che si sta spostando verso l’Australia e che, se raggiungerà la Grande Barriera.
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