Allergia stagionale e il Coronavirus, come distinguerli? La primavera arriva e con lei l’allergia di stagione che il Codiv-19 non lascia da parte
Gli ultimi dati parlano di circa 20 milioni di italiani colpiti dal fastidio dei polloni di primavera anche di questi tempi, ma l’allergia stagionale e il Coronavirus hanno delle importanti differenze.
E’ infatti necessario non cadere in facili allarmismi in un periodo, come quello attuale, in cui domina la preoccupazione, l’ansia e la paura.
I sintomi classici di un’allergia sono prurito a naso e occhi, la rinite, il mal di testa, e in alcuni casi la tosse e l’asma.
Un problema causata principalmente da piante come:
- graminacee,
- parietaria,
- ambrosia,
- betulle,
- cipresso,
- mimosa,
- ulivo,
- quercia.
Allergia di stagione e Codiv-19: quali le differenze?
Un dato discriminante importante è sicuramente la febbre, presente nel manifestarsi del Codiv19 ma assente nelle allergie.
Inoltre nel caso di rinite allergiche il naso cola parecchio e gli starnuto sono a raffica, altro aspetto non caratteristico del Coronavirus; invece un aspetto in comune potrebbe essere la presenza della congiuntivite.
Inoltre mentre per l’allergia stagionale può essere sufficiente assumere antistaminici e medicinali a base di cortisoni, per il Codiv19 non c’è ancora una cura precisa e definitiva.
In uno studio cinese pubblicato a inizio mese, pare che su 140 pazienti ricoverati per Codiv-19, nessuno soffrisse di sintomi allergiche.
Un dato di fatto è altresì certo: il restare a casa riduce il rischio di contagio e, allo stesso tempo, limita l’insorgenza delle allergie.
Questo perché, tra i consigli per evitare i problemi derivanti da riniti allergiche, è utile:
- limitare il tempo trascorso all’aperto,
- evitare di aprire le finestre nelle ore più calde della giornata,
- indossare una mascherina e occhiali da sole durante le passeggiate in bicicletta e all’aria aperta,
- evitare i luoghi in cui è stata da poco falciata l’erba.
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